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Il Summit Transforming Education: un nuovo slancio verso un’educazione accessibile ed equa

© UN Photo/Cia Pak

La situazione dell’educazione mondiale, in particolare nell’ottica del raggiungimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 4 dell’Agenda 2030 "Istruzione di qualità", è entrata in un profondo stato di crisi a causa della pandemia COVID-19. Il rapporto UNICEF del 2022 inquadra in maniera esaustiva gli effetti generati da un lungo periodo di isolamento forzato nell’ambito dell’istruzione dei giovani. Tra i dati più significativi raccolti si evidenzia il fatto che più del 90% dei bambini del mondo hanno visto il loro percorso educativo interrotto a seguito della pandemia. Si è stimato che dal 2020 circa 147 milioni di studenti abbiano perso più della metà delle lezioni in presenza e che nel 2021 244 milioni di bambini e giovani siano rimasti fuori dalla scuola. A livello globale, l’interruzione dell’istruzione ha fatto sì che milioni di bambini abbiano perso opportunità di apprendimento che avrebbero invece acquisito se fossero rimasti sui banchi di scuola, tra cui competenze di base come l’alfabetizzazione e l’abilità di calcolo. Quest’ultimi e molti altri dati hanno ulteriormente messo in luce le colpe della pandemia nell’aver aumentato la disparità non solo tra i Paesi, ma soprattutto tra studenti di diversi gruppi sociali all’interno dei Paesi stessi.

L’High-Level Political Forum (HLPF), l’attuale piattaforma principale delle Nazioni Unite per il monitoraggio e il follow-up di tutti i 17 SDGs, ha confermato questa tendenza all’interno del suo esame specifico dell’Obiettivo 4, effettuato durante l’incontro del luglio 2022 sotto l’osservazione del Consiglio economico e sociale (ECOSOC). Più specificatamente, i risultati dell'incontro enfatizzano come l’impatto della pandemia sull’accessibilità all’istruzione sia stato ulteriormente esacerbato dal divario di natura digitale, che ha separato in maniera netta gli studenti che erano in possesso dei mezzi per accedere alla didattica a distanza e chi non.

In risposta a questa problematica di rilevanza globale, che racchiude questioni cardine dei diritti umani, quali l’inclusione e l’equità, si è sentita la necessità di convocare un’iniziativa apposita. Il Summit Transforming Education è stato così avviato come elemento chiave dell’Our Common Agenda, da parte del Segretario Generale António Guterres nel settembre 2021. Il Summit ha avuto luogo durante la 77esima sessione dell’Assemblea Generale (UNGA) ed è stato convocato dal Segretario Generale con l’obiettivo di elevare l’istruzione al vertice dell’agenda politica e di mobilitare l’azione, l’ambizione, la solidarietà e le soluzioni per recuperare le perdite di apprendimento legate alla pandemia e gettare i semi per trasformare l’educazione in un mondo in continuo cambiamento. In quell’occasione António Guterres ha commentato: “Invece del grande fattore di sostegno, l’istruzione sta rapidamente diventando il grande fattore di divisione”. E ancora: “I ricchi hanno accesso alle migliori risorse, scuole e università, che portano ai migliori posti di lavoro, mentre i poveri - soprattutto le ragazze – devono affrontare enormi ostacoli per ottenere le qualifiche che potrebbero cambiare la loro vita”. 

L’evento si è composto di tre giorni: 

  • Una Giornata di mobilitazione guidata dai giovani, il 16 settembre, in cui hanno condiviso una Youth Declaration, in cui hanno esposto il loro impegno verso l’educazione, oltre a raccomandazioni ai politici in merito alla trasformazione che vorrebbero vedere. Alcune di queste sono, ad esempio, l’inclusione dei giovani nella progettazione e nell’attuazione delle politiche educative come interlocutori, e non solo come beneficiari, così come l’investimento nella leadership giovanile;

  • Una Giornata delle soluzioni, il 17 settembre, che ha visto la partecipazione di vari stakeholder della società civile, del settore privato e di altri attori nell’ambito dell’istruzione. In questa occasione sono state proposte delle soluzioni confezionate all’interno di 5 Thematic Action Tracks: 1) scuole inclusive, eque, sicure e sane; 2) apprendimento e competenze per la vita, lavoro e sviluppo sostenibile; 3) insegnamento e professione di insegnante; 4) apprendimento e trasformazione digitale; 5) finanziamento dell’educazione;

  • Un Leaders Day, il 19 settembre, in cui i Paesi hanno annunciato i loro impegni nazionali per trasformare l’istruzione.  

Al termine del Summit, 130 Stati hanno espresso la loro volontà di dare priorità all’istruzione, dichiarando ufficialmente una serie di impegni (commitments). Questi ultimi sono stati il risultato di 115 consultazioni nazionali in cui leader, insegnanti, società civile e altri partner hanno sviluppato raccomandazioni collettive sulle richieste più urgenti. Secondo un comunicato stampa ufficiale delle Nazioni Unite, quasi metà dei Paesi ha dato priorità a misure finalizzate a combattere la perdita di apprendimento. Un terzo dei Paesi ha dichiarato il loro impegno nel sostenere il benessere psicosociale di studenti e insegnanti. Due Paesi su tre hanno fatto riferimento a misure per compensare i costi diretti e indiretti dell’istruzione per le comunità economicamente vulnerabili e molti hanno inoltre enfatizzato l’importanza di politiche e approcci all’istruzione sensibili alle questioni di genere.  

Il Segretario Generale ha inoltre pubblicato il Secretary-General’s Vision Statement, con l’intenzione di tracciare un percorso per l’educazione nel 21esimo secolo. Il documento si pone come linea guida per i negoziati in preparazione del Summit of the Future, previsto per settembre 2024. Insieme all’Inviato Speciale delle Nazioni Unite per l’Educazione Globale Gordon Brown, Guterres ha anche lanciato la International Financing Facility for Education (IFFEd), sviluppata in collaborazione con i governi di Svezia, Regno Unito, Paesi Bassi e con le banche di sviluppo regionali. Si stima che questa iniziativa possa sbloccare finanziamenti aggiuntivi fino a 10 miliardi di dollari entro il 2030. 

Il 24 gennaio 2023, in occasione della Giornata Internazionale dell’Educazione, António Guterres ha descritto l’istruzione come “un diritto umano fondamentale e la base delle società, delle economie e del potenziale di ogni persona”. 

Un ulteriore passo per l’attuazione di una educazione equa è stata la pubblicazione del policy brief intitolato “Transforming Education, nel luglio 2023. Il documento, prodotto tenendo conto dei risultati del Summit Transforming Education e del rapporto 2021 della International Commission on the Future of Education, è il decimo di una serie di 11 policy brief. Questi ultimi sono contenuti all’interno della Our Common Agenda, e sono stati pubblicati dal Segretario Generale con lo scopo di esortare gli Stati membri a “esaminare la sostanza e i dettagli”, oltre che offrire “idee concrete” verso una effettiva realizzazione dell’Agenda 2030. Il policy brief mira a sostenere gli Stati membri nei preparativi per il Summit for the Future, e per concordare soluzioni multilaterali per un “domani migliore”, che si rifletterà in un Pact for the Future

Trasformare l’istruzione, sostiene il policy brief, contribuisce allo sviluppo sostenibile in quanto “è fondamentale per permettere agli individui e alle società di essere agenti attivi nel perseguimento della giustizia sociale, economica e ambientale”. Il documento enfatizza inoltre come l’istruzione sia uno strumento per l’emancipazione delle donne e ragazze e per la promozione dell’uguaglianza di genere, per la costruzione e il mantenimento della pace e della sicurezza, e per la prevenzione e gestione dei conflitti. 

Tuttavia, sostiene ancora il documento, l’istruzione oggi si trova di fronte ad un bivio. Secondo i dati raccolti, ancora 244 milioni di bambini non frequentano le scuole e quelli che lo fanno non ricevono le competenze fondamentali, con lacune più evidenti nei Paesi con reddito medio-basso. Vengono anche citate alcune problematiche globali a lungo termine che hanno particolare rilevanza nell’educazione, come il ritmo incessante dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, la crisi climatica globale e l’aumento delle polarizzazioni e divisioni nelle società del mondo.  

Per contrastare questa crisi, il Segretario Generale ha proposto due raccomandazioni generali

  • Invita i Paesi a mantenere le promesse fatte con l’Agenda 2030 e il Summit Transforming Education e ad impegnarsi ulteriormente in una nuova visione per la creazione di una società educata sulla base di sei principi (visionabili qui

  • Invita i Paesi a riconoscere l’istruzione e l’apprendimento a lungo termine come “un bene pubblico globale” e a galvanizzare la cooperazione internazionale per investire nell’educazione e trasformarla, raggiungendo così l’SDG 4

Parole chiave

educazione cittadinanza diritti umani globalizzazione Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs)

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