La Dichiarazione delle Nazioni Unite sull'educazione e la formazione ai diritti umani (2011)
Il 19 dicembre 2011 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione sull'educazione e la formazione ai diritti umani.
Questo passo segna l'adozione definitiva di questo nuovo strumento delle Nazioni Unite, già adottato dal Consiglio Diritti Umani nel marzo 2011, in allegato alla risoluzione 16/1.
La Dichiarazione risulta essere un documento di sintesi del percorso (cumulativo) che, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) all’anno 2011, ha visto definire – secondo progressiva specificazione – il diritto all’educazione nell’ambito dei principali strumenti internazionali delle Nazioni Unite in materia di diritti umani. Inoltre, la stessa Dichiarazione, si propone come documento d’indirizzo per una corretta implementazione dell’educazione ai diritti umani e un’autentica garanzia del diritto all’educazione.
Si tratta di una tappa molto importante, dal momento che il documento riconosce il diritto di ogni individuo ad avere accesso all'educazione ai diritti umani, un processo di apprendimento permanente, che coinvolge persone di qualsiasi età e di tutte le parti sociali e riguarda ogni tipo di educazione formale, non formale e informale.
La Dichiarazione afferma che "l'educazione e la formazione ai diritti umani è essenziale per la promozione del rispetto universale e dell'osservanza di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti", collegando il tema dell’educazione ai diritti umani alla necessità per una cittadinanza globale responsabile.
Nell’ottica didattica si ritiene di rilievo la specificazione della Dichiarazione all’art.2 comma 2, dove si legge che:
“L'educazione e la formazione ai diritti umani comprende l'educazione:
a) sui diritti umani, che comprende l'acquisizione della conoscenza e della comprensione delle norme e dei principi dei diritti umani, i valori che li sottendono e i meccanismi per la loro protezione;
b) attraverso i diritti umani, che comprende un apprendimento e un insegnamento tali da rispettare i diritti sia degli educatori sia dei discenti;
c) per i diritti umani, che comprende la messa in grado effettiva delle persone di godere ed esercitare i loro diritti e di rispettare e sostenere i diritti degli altri.”
Secondo quanto sancito dalla Dichiarazione all’articolo 4, l’educazione e la formazione ai diritti umani deve basarsi sui principi della Dichiarazione universale dei diritti umani e dei principali trattati e strumenti giuridici, e deve essere orientata all’accrescimento della consapevolezza, della comprensione e all'accettazione delle norme e dei principi universali dei diritti umani, nonché concorrere allo sviluppo di una cultura universale dei diritti umani.
Nel perseguire queste finalità, l’articolo 3.3 si sancisce che:
“l’educazione e la formazione ai diritti umani deve usare linguaggi e metodi appropriati per i gruppi di riferimento, tenendo conto dei loro specifici bisogni e condizioni”.
Similarmente, all’articolo 5.4 si sottolinea l’importanza di considerare le “diverse circostanze economiche, sociali e culturali nel promuovere iniziative locali allo scopo di incoraggiare il conseguimento del comune obiettivo della realizzazione di tutti i diritti umani per tutti”.
L’educazione e la formazione ai diritti umani deve, ai sensi dell’art.5.2, configurarsi come accessibile e disponibile a tutti, anche attraverso la capitalizzazione dell’utilizzo delle nuove tecnologie e dei media (punto previsto dall’articolo 6.1).
La Dichiarazione riconosce nell’Organizzazione delle Nazioni Unite, nelle Organizzazioni regionali nonché nei singoli governi statali e negli attori della società civile e del settore privato i soggetti deputati alla promozione, allo sviluppo e all’implementazione dell’educazione e formazione ai diritti umani.
Infatti, gli articoli 7 e 8 della Dichiarazione riconoscono agli Stati la “responsabilità primaria di promuovere e assicurare l'educazione e la formazione ai diritti umani, da sviluppare e realizzare in uno spirito di partecipazione, inclusione e responsabilità” e, oltre a ciò, devono “impegnarsi a sviluppare e promuovere, ai livelli appropriati, lo sviluppo di strategie e politiche e, ove appropriato, piani d'azione e programmi intesi a implementare l'educazione e la formazione ai diritti umani, per esempio attraverso la sua integrazione nei curricula scolastici e di formazione”.
All’articolo 10 si afferma invece che “la società civile, compresi tra gli altri le istituzioni educative, i media, le famiglie, le comunità locali, le istituzioni di società civile comprese le organizzazioni non governative, i difensori dei diritti umani e il settore privato hanno un ruolo importante da esercitare nel promuovere e fornire l'educazione e la formazione ai diritti umani”.
La Dichiarazione si chiude incoraggiando gli Stati a provvedere in maniera concreta all’implementazione degli intenti sottoscritti.
L'Italia ha avuto un ruolo importante nel processo di redazione e approvazione della Dichiarazione esercitato attraverso la partecipazione attiva alla Piattaforma per l'educazione e la formazione ai diritti umani - un gruppo informale composto anche dai Governi di Costa Rica, Marocco, Filippine, Senegal, Svizzera, Francia, Slovenia, impegnato a promuovere il tema dell'educazione ai diritti umani in sede Nazioni Unite.