Copertina della Rivista "Pace, diritti dell'uomo, diritti dei popoli" anno VII, n. 3/1993 (1995)

Alcune riflessioni sullo scritto "Per la pace perpetua" di Immanuel Kant in occasione del duecentesimo anno dalla pubblicazione (1795-1995)

Dino Fiorot (1993)
Tipologia pubblicazione
Articolo / Saggio
Pagine
65-74
Lingua
IT

Una rimeditazione della filosofia politica di Kant è oggi quanto mai suggestiva e ricca di spunti di grande attualità.

Già Nikolay Berdjaev negli anni '40, ancora imperanti Stalin e Hitler, affermava la necessità di riscoprire Kant perché solo la filosofia politica kantiana poteva offrire il vero antidoto e una via di salvezza dell'uomo dagli abissi della trionfante forza "senza volto".

Tra le opere filosofico-politiche di Kant, merita particolare attenzione il breve scritto "Per la pace perpetua" del 1795, scritto di cui ricorre quest'anno il bicentenario. Questo scritto infatti costituisce un punto di incrocio tra importanti percorsi kantiani e in particolare con quelli tracciati nell'opera sulla Religione entro i limiti della mera ragione, del 1793 e con quelli che saranno percorsi più tardi ne La metafisica dei costumi del 1797 nell'Antropologia prammatica del 1798.

In quest'ultima opera Kant propone la sua classificazione delle forme di governo
a seconda che queste siano caratterizzate dalla presenza o meno di tre requisiti e della loro diversa combinazione. Questi requisiti sono: la libertà, la legge e la forza. [...]

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Parole chiave

pace diritti umani