«Non occorre che ci dilunghiamo troppo a dimostrare come l'umanità andrebbe incontro ai più gravi disastri, se, pur conchiusa la pace, continuassero tra i popoli latenti ostilità e avversioni ... Ma ciò che più importa ne verrebbe gravemente colpita la vita stessa del Cristianesimo, che è essenzialmente fondato sulla carità essendo la predicazione stessa della legge di Cristo chiamata: Evangelio di pace»
Ci sembra significativo rilevare come, all'indomani del primo conflitto mondiale, il pensiero pontifìcio sulla pace giungesse ad esprimere, con profonda convinzione, l'equivalenza insita nel rischio della guerra moderna: "l'orrenda follia", che per la prima volta si era abbattuta sull'Europa con tali dimensioni, significava nel suo parossismo distruttivo, il "suicidio dell'Europa civile" e, in pari tempo e misura, la negazione dell'essenza stessa del verbo cristiano [...]