Sottrarre il sesso al trafficking Anders Dahlbeck
Obiettivo di questo saggio è quello di verificare l’efficacia di una serie di politiche predisposte da alcuni Paesi in materia di lotta al traffico di persone a scopo di sfruttamento sessuale e all’industria del sesso alla luce del paradigma diritti umani. L’autore considera i diversi approcci legali alla prostituzione e le conseguenze sul piano del traffico di persone che ne derivano. In questo senso, l’esempio della Svezia e della Danimarca permettono di verificare come percorsi legislativi informati da logiche argomentative e operative completamente differenti muovano dalla stessa evidenza e perseguano gli stessi obiettivi. Se la Svezia nel 1999 ha provveduto ad adottare una normativa di stampo proibizionista che sanziona il cliente e depenalizza la prostituita considerando il meretricio una manifestazione della violenza contro la donna e i minori, in Danimarca, diversamente, la prostituzione di soggetti adulti e i guadagni a essa connessi sono legali quando non risultino derivare da situazioni di sfruttamento. Alla luce del confronto operato tra i due Paesi, per l’autore la criminalizzazione della prostituzione, quando non colpisce la vittima, costituisce il fattore di contrasto più efficace a riguardo del traffico di persone. Questo approccio, per l’autore, dovrebbe trovare adeguata considerazione a livello transnazionale, in quanto operando isolatamente, vi è il rischio che la prostituzione si canalizzi soprattutto verso quei Paesi che presentano un diverso grado di tolleranza.