Il Tascabile n. 4, dal titolo "Pace, diritti umani e cooperazione decentrata in Italia: le leggi regionali" raccoglie le pertinenti Leggi di diciotto Regioni e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano.
Attraverso di esse si realizza esplicitamente il collegamento dell’ordinamento regionale con principi e norme di quel nuovo Diritto internazionale che si radica nella Carta delle Nazioni Unite e nella Dichiarazione Universale. I diversi testi normativi raccolti si muovono nel solco del binomio indissociabile pace-diritti umani tracciato dal “prototipo” veneto: si vedano, tra le altre, la Legge della Lombardia del 5 giugno 1989, n. 20, e quella del Piemonte del 17 agosto 1995, n. 67. Ancora la Regione del Veneto, ricca della decennale esperienza della Legge del 1988, compie un ulteriore importante passo con la Legge n. 55 del 16 dicembre 1999, “riconoscendo” quale diritto fondamentale della persona e dei popoli, insieme con la pace, anche lo sviluppo. Il diritto alla pace, il diritto allo sviluppo e il diritto all’ambiente sono considerati diritti umani di terza generazione, tuttora in attesa di pieno riconoscimento giuridico sul piano internazionale.
La peculiarità del caso italiano sta nel fatto che proprio le Regioni hanno attuato tale riconoscimento, ponendosi così alla testa del movimento costituzionalista mondiale mirante a dare piena effettività al “nuovo” Diritto universale dei diritti umani. Il quadro italiano in materia è ancora più ricco: a partire dal 1991, si contano a migliaia gli Statuti di Comuni e Province che vantano la “norma pace diritti umani” modellata sul prototipo regionale. E’ una situazione tuttora unica al mondo, dal punto di vista sia strettamente giuridico sia politico, sociale e culturale: la cultura pace-diritti umani-cooperazione, una cultura “orientata all’azione” che possiamo tradurre come “via istituzionale non violenta alla pace”, sta sempre più coinvolgendo i mondi della scuola, dell’università, dell’associazionismo e del volontariato, con benefico sviluppo della democrazia partecipativa e della cultura della legalità e della solidarietà.
L’auspicio è che dalla pubblicazione del tascabile e dalla sua diffusione scaturisca un rinnovato impegno di pratica di buon governo, di comportamenti di pace e solidarietà, di educazione alla cittadinanza attiva a dimensione internazionale, di dialogo interculturale.