Cosa l’Europa può apprendere dal Sud America. La risoluzione del conflitto territoriale tra Ecuador e Perú Reinhard Peneder
La fine delle ostilità tra Ecuador e Perú, costituisce per l’autore un esempio positivo concreto della validità sul piano operativo di alcune proposte teoriche contemporanee in materia di soluzione dei conflitti e di crisi politiche di natura complessa, situazioni largamente presenti nello scenario internazionale e anche nel contesto europeo.
L’autore ricostruisce la storia del conflitto tra Ecuador e Perú delineando il processo di mediazione che ha portato alla soluzione della controversia, in particolare sottolineando il ruolo svolto dai quattro Paesi garanti e da due esperti di fama internazionale in tema di moderne teorie di conflitti quali Johan Galtung e Roger Fisher. Il fondamento teorico di Galtung, si ricorda nel saggio, ruota attorno a tre elementi strutturali: attitudine/preconcetti, comportamento e contraddizione, che insieme formano il cosiddetto «triangolo del conflitto». Questi elementi devono risolversi in empatia, non-violenza e creatività, condizione questa che per l’autore si è effettivamente realizzata con il processo di pace. Per Fisher, è necessario invece separare la popolazione civile dal problema del conflitto per giungere a una soluzione razionale dello stesso.
Nel documento di Brasilia che pone fine alle conflittualità, è possibile recuperare tutti questi principi e vederne una loro applicazione concreta. Questo esempio di soluzione delle controversie può dunque costituire non solo una base di partenza per l’applicazione delle teorie del Trascend Method e del Harward Concept ad altre situazioni di crisi – l’autore esamina in particolare il caso del Kosovo –, ma anche più in generale può aprire la strada per la ricerca di nuovi strumenti e di nuovi attori in grado di favorire la costruzione di processi di pace duraturi.