La Scuola
In una società che cresce e matura aspettative di nuovo umanesimo, la necessità di preparare specialisti in diritti umani ha indotto l’Università degli Studi di Padova a istituire la Scuola di specializzazione in “Istituzioni e tecniche di tutela dei diritti umani”.
L’iniziativa è stata presa nel 1988, 40º anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dal Centro di Studi e di Formazione sui Diritti della Persona e dei Popoli dell’Università di Padova, che ha elaborato il progetto di Statuto.
La costituzione della Scuola è avvenuta con Decreto del Presidente della Repubblica del 6 giugno 1988. La Scuola ha cominciato a funzionare il 1 novembre 1988. A norma dello statuto, la Scuola si è avvalsa del supporto della Facoltà di Scienze Politiche, del Dipartimento di Studi Internazionali e del Centro sui diritti della persona e dei popoli dell’Università di Padova. Quest’ultimo ha assicurato alla Scuola assistenza tecnica-amministrativa nonché supporto scientifico e didattico.
Finalità
La Scuola di specializzazione in “Istituzioni e tecniche di tutela dei diritti umani” ha il compito di formare competenze professionali in ordine alla elaborazione e all’applicazione di politiche, normative e programmi didattici nel campo dei diritti umani sul piano nazionale e internazionale.
Consiglio della Scuola
È il principale organo decisionale. In particolare, esso programma le attività didattiche e provvede al conferimento degli incarichi di insegnamento. Il Consiglio è composto dai docenti della medesima. Ne è Direttore il Prof. Antonio Papisca.
Il Diploma
La Scuola rilascia il Diploma di Specialista in Istituzioni e tecniche di tutela dei diritti umani, titolo legale ai sensi dell’ordinamento giuridico italiano.
Le figure professionali
L’articolazione degli insegnamenti della Scuola di specializzazione dell’Università di Padova tiene conto delle esigenze di formazione specialistica di ormai ben delineate figure professionali. Tra le aree vocazionali di sbocco sono state individuate quella politico amministrativa e quella socio-educativa.
Area politico amministrativa: funzionari pubblici nazionali, regionali e locali; difensori civici; tutori pubblici dei minori; ricercatori; esperti e consulenti legali, avvocati, magistrati; personale penitenziario; personale di polizia; personale specializzato di sindacati, partiti politici e associazioni di categoria; funzionari internazionali; monitori dei diritti umani, osservatori e supervisori elettorali.
Area socio-educativa: ricercatori; formatori; insegnanti e docenti di ogni ordine e grado; dirigenti, funzionari e personale dei servizi sociali; dirigenti e personale di organizzazioni non governative e organismi di volontariato agenti a fini di promozione umana.
I titoli per l’ammissione
Possono accedere alla Scuola i laureati di qualsiasi facoltà nelle università italiane o in università straniere, con titoli di studio ritenuti equipollenti dal Consiglio della Scuola. L’ammissione alla Scuola avviene per titoli ed esami. Sono titoli valutabili la tesi di laurea nella disciplina attinente alla specializzazione, il voto di laurea, il voto riportato negli esami di profitto del corso di laurea nelle materie concernenti la specializzazione e le pubblicazioni scientifiche nelle predette materie.
La prova di ammissione consiste nello svolgimento scritto di un tema su argomento afferente alle materie impartite e di una prova orale. Ai candidati si chiede una buona conoscenza delle istituzioni del diritto privato e pubblico e del diritto internazionale dei diritti umani. Si richiede altresì la buona conoscenza di due lingue straniere, tra le quali l’inglese.
I Posti disponibili per ciascun anno sono 10.
La durata
La Scuola ha durata triennale. Ciascun anno di corsi prevede 300 ore di insegnamenti e di esercitazioni pratiche. La frequenza ai corsi è obbligatoria.
Gli esami
Alla fine di ogni anno accademico lo specializzando deve sostenere un esame teorico-pratico per il passaggio all’anno di corso successivo. L’esame consiste nella elaborazione di una dissertazione scritta con approccio interdisciplinare. Gli specializandi sono inoltre tenuti a presentare un paper per ciascuno dei corsi o a sostenere un esame orale di corso, se così richiesto dal docente che lo impartisce. Al termine del triennio, l’esame finale di diploma consiste nella presentazione e dissertazione di una tesi finale di diploma, riassuntiva del percorso formativo e vocazionale intrapreso dal discente.