Setting Up an active network of national preventive mechanisms against torture. European National Preventive Mechanism against torture (NPM) Project, Università di Padova, 2010
Le informazioni e i materiali degli incontri realizzati nell'ambito del Progetto sono disponibili nella versione inglese del sito. Accedendo alla pagina degli incontri del progetto si abbandona la versione italiana del sito.
Il progetto ha l'obiettivo di creare una rete attiva di meccanismi nazionali di prevenzione della tortura in Europa, per promuovere lo scambio tra questi meccanismi e fornire un forum per la cooperazione tra essi e le istituzioni internazionali, come ad esempio il Sotto-Comitato delle Nazioni Unite per la prevenzione della tortura (STP) e il Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT).
Il principio guida è quello di rafforzare la prevenzione della tortura a livello nazionale in tutti gli stati membri del Consiglio d'Europa. Il progetto si concentra su quattro aree principali di attività:
- creazione di una rete attiva di NPM in Europa per promuovere lo scambio tra pari e una riflessione critica e propositiva sul lavoro dei NPM
- promuovere la sensibilizzazione dei metodi di lavoro e standard del CPT e SPT nell'ambito della rete europea NPM;
- promuovere la cooperazione tra i STP, il CPT e i NPM;
- promuovere la ratifica del Protocollo Opzionale della Convenzione contro la tortura e la creazione di Meccanismi Nazionali di Prevenzione della Tortura, dove non esistono.
Il Progetto Europeo NPM è gestito dal Consiglio d’Europa (Direzione generale dei diritti umani e affari giuridici). L'Associazione per la Prevenzione della Tortura (APT), una ONG con una lunga esperienza in materia di prevenzione della tortura, ha accettato di partecipare alla realizzazione del progetto. Silvia Casale (Regno Unito), che ha presieduto entrambe le istituzioni internazionali per la prevenzione della tortura (CPT e la SPT), è stata nominata referente scientifico del Progetto.
Il "Progetto europeo NPM" è promosso e finanziato congiuntamente dal Consiglio d'Europa e dell'Unione europea. Gli incontri sono organizzati in collaborazione con il Centro interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli dell'Università degli Studi di Padova.