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31/12/2009
Primo piano del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, mentre parla al microfono.
© UN Photo/Paulo Filgueiras

Commento del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon in occasione del primo anniversario dell'offensiva israeliana a Gaza

In occasione del primo anniversario dell'offensiva militare di tre settimane lanciata da Israele a Gaza, il Segretario Generale Ban Ki-moon ha dato voce alle proprie preoccupazioni riguardo la situazione, affermando che né le questioni che hanno condotto al conflitto, né le sue allarmanti conseguenze sono state affrontate.

La campagna militare conosciuta come “Operazione Piombo Fuso” ha avuto l'obiettivo dichiarato di portare a termine i lanci di razzi da parte di militanti operanti a Gaza e ha portato oltre 1.400 morti, 5000 feriti, oltre ad aver ridotto case, scuole, ospedali e mercati della Striscia di Gaza in macerie.

Ban Ki-moon ha affermato che le restrizioni sull'entrata di materiali di costruzione e di aiuti umanitari a Gaza ha paralizzato l'economia locale e gli sforzi per la ricostruzione e sta negando agli abitanti della Striscia i loro diritti umani fondamentali.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite haquindi chiesto ad Israele di porre termine al “blocco inaccettabile ed improduttivo di Gaza”. Allo stesso tempo ha esortato Hamas a “porre termine alla violenza”, e ha domandato ad entrambe le parti in conflitto di “rispettare e sostenere pienamente il diritto internazionale”.

Ban Ki-moon ha inoltre notato come gli sforzi per combattere il traffico illecito di armi all'interno di Gaza non siano riusciti a porre termine al contrabbando e come i tentativi effettuati dall'Egitto per riunificare i palestinesi non abbiano ancora rotto lo stallo.

“L'anniversario di oggi”, ha affermato il Segretario Generale attraverso un portavoce, “ci ricorda le amare conseguenze della continuazione del conflitto israelo-palestinese al quale non c'è e non ci può essere una soluzione militare”. Ban Ki-moon ha poi continuato affermando che “la priorità urgente di tutti i leader, israeliani e palestinesi, delle regione e dell'intera comunità internazionale, deve essere il raggiungimento di una soluzione a due stati”.