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Domanda: Perché il Consiglio d'Europa ha deciso di accelerare i tempi nello stabilire una Convenzione europea per la lotta alla tratta di esseri umani?
-Maud de Boer-Buquicchio: Benché non si abbiano statistiche molto affidabili, siamo convinti che il fenomeno della tratta sia in forte aumento. Vogliamo disporre di uno strumento più decisivo, rispetto a semplici raccomandazioni politiche che, per la loro natura giuridica, non hanno giustamente la stessa efficacia di un trattato internazionale. Lo scopo di questa Convenzione è agire sui differenti aspetti della tratta: con la prevenzione, ma anche proteggendo le vittime, con l'instaurazione di procedimenti penali contro i trafficanti e lo sviluppo della cooperazione internazionale. Parallelamente è importante sensibilizzare maggiormente le forze di polizia, i lavoratori sociali, gli insegnanti, tutti coloro che possono contribuire ad eliminare questo fenomeno, perché le vittime sono molto più vicine di quello che crediamo.
-Domanda: Lei ha dichiarato che questa convenzione europea, permetterebbe di andare oltre il Protocollo delle Nazioni Unite (Palermo 2000). Su quali punti concreti possiamo aspettarci un progresso?
-Maud de Boer-Buquicchio: Speriamo di migliorare la protezione delle vittime e di instaurare un meccanismo di esame che permetta ad un comitato di esperti indipendenti di effettuare dei rapporti sull'evoluzione della situazione negli stati firmatari. Si potrebbero inoltre effettuare visite per esaminare l'applicazione della Convenzione.
-Domanda: Tramite le misure di protezione delle vittime, il Consiglio d'Europa non sta rimettendo in causa l'indurimento dell'Unione europea verso l'immigrazione?
-Maud de Boer-Buquicchio: È effettivamente uno dei problemi più spinosi che dovremo affrontare nel corso dei nostri negoziati. Penso che si possa comunque raggiungere un consenso riconoscendo che le vittime della tratta non sono necessariamente immigrati clandestini, ma la maggior parte sono vittime di raggiri. In questo caso, le considerazioni abituali legate all'immigrazione clandestina dovrebbero cancellarsi davanti al riconoscimento del loro statuto di vittime. Offrendo alle vittime la protezione di un permesso di soggiorno provvisorio potremmo lottare efficacemente contro la tratta, perché ciò permetterebbe loro di denunciare più facilmente i trafficanti.
-Domanda: Il Consiglio d'Europa ha al suo interno paesi d'origine, di transito e di accoglienza della tratta. I loro interessi non sono eccessivamente contraddittori per sperare di giungere ad un consenso che non sia minimo?
-Maud de Boer-Buquicchio: È una delle sfide di questa Convenzione. Il negoziato non sarà facile ma beneficiamo comunque della giurisprudenza stabilita dalla Corte europea dei Diritti dell'Uomo e che è naturalmente riconosciuta dai nostri Stati membri. L'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'Uomo che proibisce la tortura e i trattamenti degradanti, è del tutto pertinente.
-Domanda: A che punto sono i lavori del Comitato? Per quale data prevedete il testo finale?
-Maud de Boer-Buquicchio: Abbiamo già lavorato sulle misure di prevenzione e protezione delle vittime, la riunione di febbraio sarà consacrata alle azioni legali verso i trafficanti e alla cooperazione internazionale. La prossima difficile tappa sarà giungere ad un accordo sul meccanismo di esame. Speriamo che questa nuova Convenzione sia pronta per il prossimo vertice dei capi di stato e di governo del Consiglio d'Europa previsto per il primo semestre 2005. È un calendario difficile, ma bisogna agire con urgenza.
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16/7/2009