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27/11/2009
Il Segretario generale del Consiglio d'Europa per il periodo 2009-2014, Thorbjørn Jagland, pronuncia il proprio discorso inaugurale.
© Consiglio d'Europa/Alban Bodineau

Consiglio d’Europa: il 2010 un anno di transizione


Il Consiglio d’Europa nell'adottare il bilancio per il 2010, di 218 milioni di euro, ha aperto una discussione sul suo futuro. 


L’anno 2010 è un anno di transizione: le discussioni sul bilancio hanno chiaramente dimostrato la necessità di condurre una riflessione strategica approfondita sul futuro dell’Organizzazione, sulle sue modalità di funzionamento e sulle sue strutture. Il Comitato dei Ministri si è dichiarato determinato a mettere in atto un vasto processo di riforma del Consiglio d’Europa. Questo al fine di accrescerne la pertinenza politica, l’impatto e la visibilità e rafforzarne l’efficacia anche in prospettiva dell’avvicinamento istituzionale tra il Consiglio d’Europa e l’Unione Europea, che grazie al trattato di Lisbona avrà la possibilità di rafforzare il principio di sicurezza giuridica attraverso l’adesione alla Convenzione europea dei diritti umani.
“Dobbiamo dimostrarci capaci di riformare e di essere più flessibili e pertinenti. Viviamo in un mondo in mutazione e dobbiamo adattarci alle nuove realtà”, ha dichiarato Thorbjørn Jagland, Segretario generale del Consiglio d’Europa, che presenterà le sue prime riflessioni e proposte a fine gennaio 2010.

Per la preparazione di tali proposte il Segretario generale ha nominato l’ex direttore dell'Ufficio per le istituzioni democratiche dell’OSCE (ODIHR), lo svizzero Gérard Stoudmann, Rappresentante speciale per lo sviluppo e la riforma dell’Organizzazione.


Nel 2010 il Consiglio d’Europa continuerà a rafforzare le sue principali attività e aree di competenza, individuate nel Piano d’azione del Terzo Vertice dei Capi di Stato e di governo. Grazie a un’azione concertata, riceveranno un forte stimolo i diritti dell’uomo, lo stato di diritto, la democrazia e la buona governance, la sicurezza dei cittadini e la costruzione di un’Europa più umana e più inclusiva. 

Il contributo dell’Italia al Consiglio d’Europa, al pari di Germania, Gran Bretagna, Francia e Federazione Russa, ammonta per il 2010 a circa 25 milioni di euro.

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Aggiornato il

26/11/2009