Elezioni Myanmar: per le Nazioni Unite e l'Unione Europea momento cruciale per i diritti umani
Lo scorso 8 novembre hanno avuto luogo le prime elezioni democratiche in Myanmar dopo 25 anni di dittatura militare, alle quali ha concorso anche il premio nobel per la pace Aung San Suu Kyi con il partito di opposizione della Lega Nazionale per la Democrazia. L’evento ha ricevuto molta attenzione da parte della comunità internazionale per la possibilità che le elezioni rappresentino una svolta nella promozione dei diritti umani nel paese.
Lo scorso 1 novembre il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon aveva espresso la sua preoccupazione per il crescente razzismo e incitamento all’odio su base etnica e razziale che hanno caratterizzato la fase pre-elettorale. Simili timori erano stati sollevati nell’ultimo rapporto dello Special Rapporteur per lo status dei diritti umani in Myanmar, Yanghee Lee, al termine della sua terza missione nel paese. Il rapporto è stato presentato all’Assemblea Generale lo scorso 29 ottobre.
Nel rapporto Lee sottolineava, tra le altre cose, l’aumento di arresti arbitrati di oppositori politici o minoranze, la crescente influenza dei movimenti religiosi estremisti nel processo elettorale e la persistente discriminazione nei confronti delle minoranze Rohingya. Secondo lo Special Rapporteur, “la misura in cui i diritti umani sono rispettati e protetti in questo cambiamento storico, influenzerà fortemente il futuro del Myanmar”.
Le elezioni, che hanno visto la partecipazione di oltre 30 milioni di votanti con un’affluenza dell’80%, si sono svolte in modo generalmente pacifico e ordinato. Come si legge nel rapporto presentato il 10 novembre dal capo della Missione Elettorale dell’Unione Europea in Myanmar, Alexander Graf Lambsdorff, “i seggi elettorali erano ben organizzati e gli elettori hanno avuto una vera scelta tra diversi candidati, nonostante ai membri della missione è stato impedito l’accesso ai seggi militari dove ha avuto luogo il voto anticipato, contrariamente a quanto era stato garantito dal governo”. Lambsdorff sottolinea tuttavia che lo spoglio dei voti, che hanno confermato la maggioranza dei seggi al partito di Aung San Suu Kyi, è ancora in corso. Lo spoglio rappresenta una fase critica del processo elettorale, ed è quindi fondamentale “mantenere un livello alto di trasparenza e integrità”.
Ban Ki-moon si è congratulato col popolo del Myanmar per la “pazienza, dignità ed entusiasmo” che ha dimostrato nel partecipare a questo evento storico, ed ha incoraggiato tutti gli attori a mantenere la “calma e il rispetto” avuti finora.