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17/1/2023

Indice sull’uguaglianza di genere 2022: la pandemia COVID-19 e l'assistenza

L'Indice sull’uguaglianza di genere, sviluppato dall’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere (EIGE) misura i progressi tristemente lenti dell'uguaglianza di genere nell'UE dal 2010. Dà visibilità alle aree che necessitano di miglioramenti e, in ultima analisi, aiuta i responsabili politici a progettare misure più efficaci per la parità di genere.

L'Indice 2022 ha un focus tematico sull'assistenza durante la pandemia: esplora la suddivisione della cura informale dei bambini, dell'assistenza a lungo termine e della suddivisione dei lavori domestici tra donne e uomini.

I dati del primo anno di pandemia, il 2020, rilevano forti segnali di allarme in un contesto di perdurante incertezza e turbolenze.
Nonostante un aumento di appena 0,6 punti percentuali rispetto all’edizione dello scorso anno, per un punteggio medio dell’UE che si attesta sui 68,6 punti su 100, l’indice sull’uguaglianza di genere ha registrato una diminuzione dei punteggi in diversi settori dei domini principali considerati nell’indice. Una diminuzione del punteggio di partecipazione al mercato del lavoro indica che è sempre più probabile che le donne trascorrano meno anni di vita nel mondo del lavoro, il che ostacola le prospettive di carriera e pensionistiche. Inoltre, nel 2020 un numero inferiore di donne rispetto agli uomini ha partecipato ad attività di istruzione formale e informale. Poiché la  pandemia da COVID-19 ha creato una pressione senza precedenti sul settore sanitario, la parità di genere si è ridotta nello stato di salute e nell’accesso ai servizi sanitari. Se non fosse stato per i progressi nel dominio «potere», l’indice avrebbe registrato una diminuzione complessiva del punteggio. Gran parte di questi progressi è dovuta a una maggiore partecipazione femminile al processo decisionale economico e politico, che a sua volta è legata all’introduzione di quote stabilite per legge in un numero limitato di Stati membri dell’UE.

Sebbene la parità sia più marcata in alcuni Stati membri rispetto ad altri, è ben lungi dall'essere una realtà per tutti e in tutti i settori.

L’Italia, in particolare, ha raggiunto un punteggio di 65.0 su 100, al di sotto della media europea di 3,6 punti.
Dal 2010, il punteggio dell'Italia è aumentato di 11,7 punti, facendo salire la classifica di sette posizioni. Si tratta di uno dei maggiori miglioramenti a lungo termine rispetto agli altri Stati membri. Dal 2019, il punteggio dell'Italia è aumentato di 1,2 punti, ma la sua posizione in classifica è rimasta invariata (14° posto). Entrambi i miglioramenti, a lungo e a breve termine, sono dovuti principalmente a una migliore performance nel settore del potere.
Le norme di genere in materia di assistenza, la segregazione di genere nell'istruzione e nel mercato del lavoro e le disuguaglianze retributive rimangono rilevanti.