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Italia: nessuna regione in linea con gli obiettivi di neutralità climatica al 2030

L'immagine è la copertina del report del 2021 di Italy for Climate (I4C) sulla neutralità climatica in Italia

Recentemente, Italy for Climate (I4C) e Ispra hanno pubblicato il rapporto “La corsa delle regioni verso la neutralità climatica: il primo ranking delle regioni italiane sul clima 2021”, in cui si valutano le performance delle regioni italiane in relazione al loro impatto sul clima. Nel Paese sono presenti grandi polarizzazioni: la Campania è la regione più virtuosa, mentre Toscana, Umbria, Lombardia e Veneto sono lontane dai target. Tuttavia, nessuna regione “è in linea con gli obiettivi intermedi fissati a livello europeo per la neutralità climatica al 2030”.

Il ranking è costruito sulla base di tre parametri - emissioni di gas serra, consumi di energia e fonti rinnovabili - e considera gli indicatori in cui ciascuna regione presenta valori migliori della media nazionale. Le regioni Campania, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria e Marche sono ai primi posti, mentre Toscana, Umbria, Lombardia e Veneto chiudono la classifica.

Per quanto riguarda le emissioni di gas serra, il report mostra che nel biennio 2017-2019, metà delle regioni italiane non ha ridotto le proprie emissioni. Solamente in Lazio e in Liguria sono stati apportati tagli annui, che, se mantenuti, saranno in linea con l’obiettivo di neutralità climatica. Per quanto riguarda i consumi energetici, in 14 regioni su 20, in particolare nel nord, sono aumentati i consumi energetici. Inoltre 7 regioni (Lombardia, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Sardegna, Lazio e Puglia) sono responsabili del 99% del consumo nazionale di carbone. Infine, per quanto riguarda le fonti rinnovabili, ad eccezione di Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Basilicata, Calabria, Molise, le altre regioni sono lontane dall’obiettivo al 2030.

Sulla base dei risultati, Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, ha sottolineato la necessità dell’Italia di dotarsi di una legge per il clima, che permetta di raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030 e che stabilisca target specifici e vincolanti.
Come evidenziato da Alessandro Bratti – direttore generale dell’Ispra – fondamentale è il ruolo delle amministrazioni locali “in accordo con le politiche intraprese a livello centrale, soprattutto in quei settori, come l’agricoltura, i trasporti, il riscaldamento degli edifici dove maggiori sono le competenze e i margini di iniziativa a livello locale e regionale”. Infine, Andrea Barbabella – coordinatore di I4C – ha sottolineato l’importanza di “alimentare un dibattito informato sui temi del clima e dell’energia in Italia attraverso un’ampia interlocuzione con imprese, istituzioni e opinione pubblica”.

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