© Università degli Studi di Padova - Credits: HCE Web agency
L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha pubblicato l'ultima edizione del rapporto "Viaggi Disperati", con il quale sollecita gli Stati europei a intraprendere maggiori sforzi per proteggere i minori rifugiati e migranti che non solo hanno sopportato viaggi difficili e pericolosi, ma continuano ad affrontare rischi e avversità una volta giunti in Europa, fra cui condizioni abitative insicure, essendo erroneamente registrati come adulti, e carenza di cure adeguate.
Secondo il rapporto dell’UNHCR “Viaggi Disperati” da gennaio a settembre 2019 circa 80.800 persone sono arrivate in Europa lungo le rotte del Mediterraneo – cifra in calo rispetto alle 102.700 persone giunte nello stesso periodo del 2018. Di coloro che sono arrivati, oltre un quarto erano minori, molti senza genitori.
Quest’anno la Grecia è stata meta di approdo della maggioranza degli arrivi di tutta la regione del Mediterraneo – un numero superiore a quello registrato in Spagna, Italia, Malta, e Cipro insieme. Ad oggi, oltre 12.900 bambini sono arrivati in Grecia via mare, compresi quasi 2.100 minori non accompagnati o separati, molti dei quali provenienti da Afghanistan, Siria e altri Paesi caratterizzati da conflitti e violenze. Le condizioni anti-igieniche dei centri sovraffollati delle isole dell’Egeo sono estremamente preoccupanti.
Le autorità greche hanno annunciato misure volte ad allentare la pressione causata dal sovraffollamento e vi sono esempi riusciti di buone prassi proposte sul territorio, fra cui l’affidamento di minori in seno alla comunità. Tuttavia, a fine settembre la maggior parte dei minori non accompagnati in Grecia si trovava ancora in soluzioni alloggiative inadeguate. Date le condizioni estremamente rischiose a cui sono esposti, l’UNHCR rivolge un appello agli Stati europei affinché in segno di solidarietà mettano a disposizione posti per ricollocarli e accelerino le procedure di trasferimento di quanti fra essi soddisfano i criteri di ricongiungimento ai propri familiari.
Sebbene in Europa siano stati fatti diversi passi avanti per migliorare le misure di protezione, il rapporto osserva come sia necessario adottarne di ulteriori per rispondere ad alcune delle sfide alle quali i minori continuano a far fronte. Fra le raccomandazioni, il rapporto esorta gli Stati europei a porre fine urgentemente alla pratica della detenzione per i minori, assumere tutori o assistenti sociali formati e assicurare che minori rifugiati e migranti possano ricevere un’istruzione. In Europa a volte i minori faticano a essere riconosciuti come tali e il rapporto chiede che si utilizzino metodi olistici e multidisciplinari nella valutazione della loro età.
Adottando le misure definite nel rapporto, gli Stati potranno incrementare il livello di protezione assicurata ai minori in fuga e dotarsi degli ulteriori strumenti necessari per determinare in che modo soddisfarne l’interesse superiore, anche tramite soluzioni che li potrebbero portare fuori dall’Europa.
Il rapporto “Viaggi Disperati” è consultabile, nella versione in lingua italiana, al link sottostante.
10/11/2019