© Università degli Studi di Padova - Credits: HCE Web agency
Il 29 agosto si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale contro i test nucleari, proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre del 2009 con Risoluzione unanime 64/35 in seguito ai numerosi sviluppi a livello governativo, ai movimenti nella società civile e agli sforzi del Segretario generale. La data scelta per questa ricorrenza ha lo scopo di commemorare la chiusura del sito nucleare di Samipalatinsk, in Kazakistan, il 29 agosto del 1991.
La Giornata rappresenta una opportunità significativa per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale sugli “effetti devastanti e dannosi sulla vita, la salute delle persone e dell'ambiente” causati dai test nucleari e sulla conseguente esigenza di porre fine all’utilizzo di questi test.
Lo strumento giuridico volto a prevenire questi esperimenti, il Trattato sulla cessazione completa degli esperimenti nucleari, è stato adottato nel 1996 ma non è ancora entrato in vigore per mancanza delle ratifiche di Cina, Repubblica popolare democratica di Corea, Egitto, India, Iran, Israele, Pakistan e Stati Uniti d’America. L’Italia lo ha ratificato l’1 febbraio 1999.
Per l’occasione, le Nazioni Unite invitano gli Stati membri, le organizzazioni intergovernative e nongovernative, i centri accademici, le reti di giovani e i media ad amplificare gli sforzi nel sostenere, attraverso campagne di informazione e di educazione, la necessità di cessare ogni forma di esperimento nucleare quale passo cruciale per la creazione di un mondo più sicuro. A tal fine, ogni anno vengono organizzati una serie di eventi, conferenze e attività di sensibilizzazione a livello mondiale con il duplice scopo di accrescere consapevolezza in materia e di promuovere una azione congiunta che ponga finalmente termine ai test nucleari.
7/8/2014