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22/11/2015
Alcune bandiere degli Stati membri dell'ONU, di fronte all'edificio del Segretariato delle Nazioni Unite, New York (USA)
© UN Photo/Eskinder Debebe

Nazioni Unite e Unione Europea: rinnovata la presenza internazionale in Bosnia ed Erzegovina

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha rinnovato, con la Risoluzione 2247 del 10 novembre 2015 , il mandato della missione di peacekeeping dell’Unione Europea in Bosnia ed Erzegovina, EUFOR ALTHEA, che nel 2004 ha sostituito la missione guidata dalla NATO.

Dal canto suo, il Consiglio dell’Unione Europea, con decisione 2015/2007, ha rinnovato di altri 16 mesi il mandato del Rappresentante Speciale dell’Unione Europea in Bosnia Erzegovina, Lars-Gunnar Wigemark, figura istituita allo scopo di dare attuazione al Processo di Associazione e Stabilizzazione promosso dall’Unione Europea volto alla stabilizzazione politica e sociale della Bosnia.

Alla base della rinnovata presenza e impegno della comunità internazionale in Bosnia ed Erzegovina vi sono fondate preoccupazioni circa la crescente instabilità politica e tensione sociale nel Paese, concretizzatesi nella decisione della Repubblica Srpska di indire un referendum nel 2018 a favore dell’indipendenza.

L’Alto Rappresentante per la Bosnia ed Erzegovina, Valentin Inzko, il quale rappresenta la più alta autorità civile nel Paese ed è preposto al monitoraggio della corretta applicazione degli Accordi di Dayton del 1995, ha commentato questi sviluppi come una “minaccia alla coesione, alla sovranità e all’integrità territoriale della Bosnia, … i quali potrebbero minare gli sforzi fatti verso il miglioramento della situazione socio-economica del Paese e la sua entrata nell’Unione Europea”.

Secondo Inzko, l’obiettivo della presenza internazionale dovrebbe essere quello di favorire la stabilizzazione del Paese, contrastando le attuali forze politiche centrifughe che la caratterizzano, così da “mettere in atto un programma di riforme politiche, sociali ed economiche serie al fine di attrarre investimenti stranieri e creare posti di lavoro”.