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9/7/2015
Immagine di alcune delle bandiere degli Stati membri, poste davanti alla facciata dell'edificio principale dell'UNESCO, Parigi.
© UNESCO/Claude, Michel

Nazioni Unite: pubblicato il nuovo rapporto UNESCO su “Education for all 2000-2015: achievements and challenges”

Il 2015 Global Monitoring Report – Education for All (EFA) 2000-2015: Achievements and Challenges fornisce una valutazione completa dei progressi sul tema dell'educazione compiuti dal 2000 fino alla data limite per il raggiungimento degli obiettivi fissati in occasione del 2000 World Education Forum a Dakar (Senegal).

I sei obiettivi fissati a Dakar riguardano:

  1. il potenziamento dei servizi per l’infanzia e l’educazione, soprattutto per i bambini più vulnerabili;
  2. il raggiungimento dell’universalità nelle iscrizioni alla scuola primaria, in particolare per le ragazze, le minoranze etniche e i bambini emarginati;
  3. la parità di accesso alle capacità di apprendimento e di vita per giovani e adulti;
  4. la riduzione del 50 per cento dei livelli di analfabetismo degli adulti entro il 2015;
  5. il raggiungimento della parità di genere e l'uguaglianza;
  6. il miglioramento della qualità dell'istruzione al fine di garantire risultati di apprendimento misurabili per tutti.

I risultati principali del 2015 EFA Global Monitoring Report dell’UNESCO indicano che solo un terzo dei paesi ha raggiunto gli obbiettivi prefissati e solo la metà ha raggiunto l’obiettivo più monitorato relativo all’universalità dell’iscrizione alla scuola primaria. 22 miliardi di dollari all’anno in più saranno necessari, in aggiunta agli altrettanto ambiziosi contributi governativi, al fine di assicurare il raggiungimento dei nuovi obiettivi di istruzione fissati per l’anno 2030. Inoltre, da quanto emerge nel rapporto, i bambini più poveri hanno cinque volte più probabilità di non completare la scuola elementare rispetto ai bambini ricchi ed è per questo che Irina Bokova, direttore generale dell’UNESCO, ha sottolineato la necessità di strategie specifiche e ben finanziate che diano la priorità ai più poveri, specialmente alle ragazze, al fine di ridurre in maniera significativa il divario nell’alfabetizzazione e garantire un’istruzione universale.