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16/12/2014
Migranti su un barcone che arrivano a Lampedusa
© Flickr /Sara Prestianni

Nazioni Unite: si è conclusa la visita in Italia del Relatore speciale sui diritti dei migranti

Dal 2 al 5 dicembre 2014, il Relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani dei migranti, François Crépeau, ha condotto una visita ufficiale di follow-up in Italia al fine di comprendere e di valutare i recenti sviluppi della situazione migranti dopo la sua prima visita nel 2012 e le iniziative intraprese dal governo italiano in risposta alle sue raccomandazioni.

Durante la sua missione in Italia, il Relatore delle Nazioni Unite ha potuto incontrare esponenti del Governo, funzionari di organizzazioni internazionali, rappresentanti della società civile, giornalisti e migranti, per discutere la complessa questione relativa alla gestione delle frontiere italiane. Nella regione euro-mediterranea, la lunga costa dell’Italia continua ad essere, infatti, un punto chiave di ingresso per molte persone che cercano di raggiungere l’Europa. Secondo Crépeau, il crescente numero di migranti e di richiedenti asilo in questi ultimi mesi ha provocato una crisi umanitaria globale che richiede una azione umanitaria globale, ossia un nuovo approccio strategico e concertato tra i Paesi dell’UE e la comunità internazionale.

Al termine della sua visita, anticipando le conclusioni di un rapporto più ampio che verrà presentato al Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite nel giugno 2015, il Relatore speciale ha espresso il suo apprezzamento per gli sforzi straordinari compiuti dall’Italia con l’operazione Mare Nostrum e ha invitato l’Unione Europea e la comunità internazionale ad adottare misure adeguate in supporto alle operazioni di ricerca e salvataggio effettuate dall’Italia e a fornire un programma comune a lungo termine di reinsediamento dei rifugiati.

Tuttavia, il Relatore speciale ha rilevato alcuni nodi critici nella politica migratoria dell’Italia che impediscono ad ora la piena protezione dei migranti e la tutela dei loro diritti. In particolare, Crépeau ha sottolineato la necessità di dare applicazione al principio di non respingimento alle frontiere (non-refoulement) e di assicurare valutazioni individuali adeguate nei centri di accoglienza, che tengano conto delle vulnerabilità e delle specifiche esigenze di ciascun migrante. Inoltre, il Relatore ha dichiarato l’importanza di adottare misure alternative alla detenzione non necessaria nei centri di identificazione e di espulsione (CIE) per giungere alla chiusura di tali strutture. Infine, il Relatore ha esortato il governo italiano a garantire una maggiore protezione ai gruppi vulnerabili, come i minori non accompagnati, attraverso azioni mirate di sostegno, nonché a facilitare l’accesso alla giustizia, assicurando una assistenza legale rapida e di qualità a tutti i migranti appena arrivati in Italia e fornendo loro, in maniera tempestiva, le informazioni sui diritti e sulle procedure che li riguardano.