© Università degli Studi di Padova - Credits: HCE Web agency
Si è conclusa l’11 marzo a Ginevra la 66^ sessione del Comitato sull’eliminazione della discriminazione razziale.
-
- Il Comitato si riunisce di norma due volte l’anno per tre settimane, nel corso delle quali considera i rapporti che gli Stati parte della Convenzione internazionale sull'eliminazione della discriminazione razziale del 1965 regolarmente gli sottopongono.
In questa ultima sessione il Comitato ha esaminato i rapporti dell’Australia, dell’Azerbaigian, del Bahrain, del Laos, della Francia, del Lussemburgo, dell’Irlanda. Gli esperti del Comitato hanno inoltre valutato lo stato di attuazione della Convenzione in Bosnia, Etiopia, Nicaragua e Papua Nuova Guinea, Paesi che sono in ritardo di almeno cinque anni nella presentazione di un rapporto.
-Inoltre si sono tenuti nel corso di queste tre settimane una discussione tematica sulla prevenzione del genocidio e un dibattito generale sul multiculturalismo.
-Infine, il Comitato sull’eliminazione della discriminazione razziale ha esaminato a porte chiuse le comunicazioni individuali relative alle violazioni della Convenzione. Al momento 45 Stati hanno riconosciuto la competenza del Comitato a considerare tali comunicazioni ai sensi dell’art.14.
-Si tiene a New York dal 14 marzo al 1° aprile 2005 l’83^ sessione del Comitato per i diritti umani, organismo istituito al fine di monitorare l’attuazione del Patto internazionale sui diritti civili e politici.
I 18 esperti del Comitato esamineranno i rapporti presentati dai governi del Kenia, dell’Islanda, delle Maurizius, dell’Uzbekistan e della Grecia. Come noto, l’art.40 del Patto impegna i 154 Stati Parti a presentare al Comitato rapporti periodici sulle misure da essi adottate per dare attuazione ai diritti riconosciuti da tale trattato.
-Sono invece 104 gli Stati che riconoscono la competenza del Comitato per i diritti umani a considerare le comunicazioni presentate dagli individui, secondo la procedura descritta nel Protocollo facoltativo.
-
16/7/2009