Quale protezione in Europa per i diritti dei Rom
Il Consiglio d’Europa ed il Centro diritti umani dell’Università di Padova, con il sostegno dell’Unione Europea, organizzano il 24 e 25 febbraio 2009 a Budapest un seminario internazionale sul ruolo in Europa delle strutture nazionali sui diritti umani nella protezione dei diritti dei Rom.
Il seminario è organizzato dall’Ufficio del Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa in collaborazione con il Centro interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli dell’Università di Padova, nell’ambito del programma congiunto del Consiglio d’Europa e dell’Unione Europea “Peer to peer project” (progetto “da pari a pari”). Tale progetto ha lo scopo di costituire una rete attiva di istituzioni indipendenti non giudiziarie presso gli stati membri del Consiglio d’Europa, con particolare attenzione ai paesi non membri dell’Unione Europea. Il progetto punta a consolidare le strutture nazionali per i diritti umani (Difensori civici e Commissioni nazionali per i diritti umani) attraverso una serie di programmi formativi, attività comuni di analisi e scambio di buone prassi, tra i membri specializzati delle strutture nazionali.
Nell’ambito di questo programma tre seminari sono stati organizzati a Padova nel 2008: in aprile sul tema dei “Diritti delle persone private della loro libertà: il ruolo delle strutture nazionali per i diritti umani che sono meccanismi OPCAT e di quelle che non lo sono”, in giugno sul tema della “Protezione dei diritti dei migranti irregolari: il ruolo delle Istituzioni nazionali per i diritti umani”; un terzo seminario si è poi tenuto in ottobre sul “ruolo delle strutture nazionali nel promuovere e proteggere la libertà d’espressione e di informazione”.
Per l’anno 2009 saranno organizzati 7 seminari in Italia, Ungheria e in Russia per la formazione dei difensori civici dei 47 paesi europei membri del Consiglio d’Europa ed in particolare, Albania, Armenia, Azerbaijan, Bosnia e Erzegovina, Croazia, Georgia, Moldavia, Montenegro, Federazione Russa, Serbia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Turchia e Ucraina, come anche il Kosovo.
Le attività sopra menzionate sono previste da un accordo che lo scorso 22 gennaio il Centro diritti umani ha firmato a Strasburgo con il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg, per la continuazione della realizzazione del progetto nel 2009.