COVID-19

Risoluzione del Consiglio di Sicurezza a sostegno della richiesta di cessazione del fuoco globale delle Nazioni Unite

© OCHA/Steve Hafez

Il Consiglio di Sicurezza mercoledì primo luglio, ha fatto eco all'appello del Segretario Generale António Guterres per un cessate il fuoco mondiale, lanciato il 23 marzo per combattere la pandemia del coronavirus, che ha già causato più di mezzo milione di vittime. Il capo delle Nazioni Unite ha accolto con favore la mossa tanto attesa, chiedendo ai Paesi membri, e a tutte le parti interessate, di "raddoppiare gli sforzi per la pace".

Adottando all'unanimità la risoluzione 2532 (2020), l'organo per la pace e la sicurezza, composto da 15 membri, ha chiesto "la cessazione generale e immediata delle ostilità in tutte le situazioni, nel suo ordine del giorno".

La risoluzione di due pagine - redatta da Francia e Tunisia - è stata adottata 111 giorni dopo che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato il COVID-19 una pandemia globale. Con la risoluzione, il Consiglio ha invitato tutte le parti in conflitto armato ad impegnarsi immediatamente in una "pausa umanitaria durevole" di almeno 90 giorni, per consentire la consegna sicura, senza ostacoli e sostenuta degli aiuti salvavita. Il documento afferma, tuttavia, che non verrà applicato alcun cessate il fuoco per le operazioni militari in corso contro il gruppo estremista ISIL, altrimenti noto come Da'esh, Al Qaeda, il Fronte di Al Nusra e altri gruppi terroristici designati dal Consiglio.

La risoluzione chiede al Segretario generale di incaricare le 13 missioni di pace delle Nazioni Unite di sostenere gli sforzi dei Paese ospitanti per contenere il coronavirus e di fornire aggiornamenti sugli sforzi delle Nazioni Unite per affrontare la pandemia nelle zone di conflitto e nelle aree di crisi umanitaria.

Il Consiglio ha in programma una videoconferenza aperta giovedì sulle implicazioni della COVID-19 sul mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.

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