A A+ A++
26/11/2021
Una donna posa di fronte ad un graffito che rappresenta un Sole
© UN Photo/Martine Perret

Una nuova cura della salute mentale basata sui diritti umani: le parole dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite Michelle Bachelet

Il 15 novembre 2021 ha avuto luogo la Consultazione del Consiglio per i diritti umani sulla salute mentale e diritti umani. A pronunciare le prime parole è stata Michelle Bachelet, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, che ha sottolineato la necessità di considerare la salute mentale come priorità globale, specialmente nel corso della pandemia di COVID-19.

La pandemia ha avuto un forte impatto negativo sulla salute mentale delle persone ed ha contribuito ad aggravare le lacune già esistenti nel supporto psicosociale, apportando molto spesso tagli ai fondi e limitazioni alle forme di aiuto, lasciando soli ed esclusi gli individui con problemi di salute o con necessità di assistenza.
Questa carenza di sostegno porta alla negazione della dignità personale e dei diritti fondamentali, ed incrementa il rischio di esclusione, di rimanere senza casa e di essere soggetti ad ulteriori violenze.

Michelle Bachelet sottolinea, dunque, l'urgenza per tutta la comunità internazionale, di "promuovere un cambiamento di paradigma nella salute mentale e di adottare, attuare, aggiornare, rafforzare o monitorare, a seconda dei casi, tutte le leggi, le politiche e le pratiche esistenti", ponendo l’attenzione sulla risoluzione 43/13 del Consiglio.
L’Alto Commissario insiste sulla creazione di un sistema di assistenza basato sui diritti umani, che si pone l’obiettivo di fornire un contesto di supporto che promuova la fiducia e che rispetti la dignità e i diritti fondamentali della persona in difficoltà, fornendo gli strumenti per rendere l’individuo in questione agente attivo del proprio recupero di salute e di benessere.

La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità sottolinea la necessità di istituzionalizzare l’inclusione e di fornire maggiori servizi di assistenza. La richiesta rivolta ai governi è dunque quella di considerare questo tema come una reale necessità globale, di aumentare gli investimenti e di fornire politiche pubbliche, leggi e meccanismi che consentano la protezione e la promozione dei diritti umani delle persone con problemi di salute mentale o disabilità psicosociali.

L’Alto Commissario, infine, insieme ad un invito di collaborazione rivolto alla comunità internazionale, riporta come esempio positivo l’iniziativa dell'OMS QualityRights che presenta un approccio alla cura basato sui diritti e orientato al recupero, affermando che l'adempimento del diritto alla salute, compresa la salute mentale, può rafforzare la dignità individuale e contribuire alla creazione di società più giuste, tolleranti e pacifiche.