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19/5/2020

Unione Europea: i membri del Parlamento europeo chiedono di intervenire sulla situazione di emergenza in Ungheria

Durante la seconda giornata della plenaria del Parlamento europeo, avvenuta lo scorso 14 maggio 2014, la maggioranza degli eurodeputati sono intervenuti sottolineando come la situazione attuale in Ungheria stia erodendo i diritti fondamentali, la democrazia e lo Stato di diritto, in netto contrasto con i valori dell’UE. In particolare, è stato evidenziato come le misure di emergenza adottate dal governo ungherese per combattere la pandemia COVID-19, compresa la dichiarazione di uno stato di emergenza illimitato, non sono in linea con i principi dell'UE e rappresentano una minaccia per la democrazia del paese.

Durante la discussione, avvenuta alla presenza della Vicepresidente della Commissione Jourovà, i membri del Parlamento hanno invitato la Commissione europea a terminare l'esame delle modifiche giuridiche approvate in Ungheria e avviare una procedura di infrazione. Nello specifico, la proposta avanzata dai parlamentari riguarda la sospensione dei pagamenti UE all'Ungheria, nel quadro del nuovo Quadro finanziario pluriennale e del Piano di ripresa, da subordinare al rispetto dello Stato di diritto. Hanno inoltre criticato l'atteggiamento passivo del Consiglio e insistito affinché esso prenda posizione sulla procedura avviata dal Parlamento ai sensi dell’art. 7 del TUE.

Le misure contestate dai parlamentari sono state già oggetto di discussione nel contesto della risoluzione del Parlamento europeo del 17 aprile 2020 sull'azione coordinata dell'UE per lottare contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze, dove è stato sottolineato come tutte le misure relative alla COVID "devono essere in linea con lo stato di diritto, strettamente proporzionate [...], chiaramente collegate alla crisi sanitaria in corso, limitate nel tempo e sottoposte a controlli regolari”.