24 marzo: giornata internazionale delle Nazioni Unite per il diritto alla verità

Il 21 dicembre 2010, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 24 marzo la giornata internazionale per il diritto alla verità sulle gravi violazioni dei diritti umani e per la dignità delle vittime.
Lo scopo di questa giornata è quello di onorare la memoria delle vittime di gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani e promuovere l’importanza del diritto alla verità e alla giustizia; rendere omaggio a coloro che hanno dedicato e perso la loro vita nella lotta per riaffermare i diritti umani per tutti; riconoscere, in particolare, l’importante lavoro del vescovo Oscar Arnulfo Romero di El Salvador, assassinato il 24 marzo 1980 dopo aver denunciato le violazioni dei diritti umani della popolazione più vulnerabile e difeso i principi di protezione della vita, della dignità umana e di opposizione ad ogni forma di violenza.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres sottolinea come la verità sia una fonte di forza e di guarigione e nel suo messaggio passato per la Giornata Internazionale del 2022, il Segretario Generale ha ricordato l’importanza della verità come una potente luce. Questa luce rende note le violazioni che i responsabili preferirebbero tenere nascoste, vuole illuminare un percorso verso la pace, la giustizia e la riparazione per le vittime, e vuole costringere i Paesi a rispettare i loro obblighi previsti dal diritto internazionale. Guterres ha enfatizzato che quando la luce della verità si spegne, le società precipitano in un mondo buio di minacce, bugie e sfiducia. Ha confermato l’intento di voler sollevare il silenzio rispetto a queste gravi violazioni e di voler aiutare le società a sanare le divisioni, riconciliarsi in pace e riunirsi per sostenere e proteggere la salute, la sicurezza, la dignità e le opportunità di ogni persona.
In conclusione, il diritto alla verità è riconosciuto come un diritto inalienabile e autonomo, legato al dovere e all’obbligo dello Stato di proteggere e garantire i diritti umani, condurre indagini efficaci e garantire riparazioni e rimedi effettivi. Questo diritto presuppone la necessità di conoscere la piena verità sugli eventi accaduti, le loro circostanze specifiche e chi vi ha partecipato. L’Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, nel Rapporto (A/HRC/12/19) del 2009, ha identificato le buone prassi per l’applicazione efficace di questo diritto, in particolare le pratiche relative agli archivi e ai registri riguardanti le gravi violazioni dei diritti umani e i programmi di protezione dei testimoni e delle altre persone coinvolte nei processi legati a tali violazioni.
La giornata del 24 marzo continua a servire come un importante promemoria del valore e della rilevanza di ottenere la verità per le vittime di gravi violazioni dei diritti umani in tutto il mondo.