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25 novembre 2012: Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

Logo della campagna delle Nazioni Unite: Unite per porre fine alla violenza contro le donne

ll 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, designata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite con risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999, ma osservata dagli attivisti per i diritti delle donne già a partire dal 1981. La data è stata scelta in ricordo del brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, avvenuto nel 1960 su ordine del dittatore dominicano Rafael Trujillo.

Per osservare questa ricorrenza, il 25 novembre di ogni anno governi, organizzazioni internazionali e ONG realizzano eventi e attività allo scopo di aumentare la consapevolezza pubblica sulla necessità di porre immediatamente termine alla violenza contro le donne in tutto il mondo.

In occasione delle celebrazioni dell'edizione 2012 di questa Giornata internazionale, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha diffuso il seguente messaggio.

Milioni di donne e bambine in tutto il mondo vengono aggredite, violentate, mutilate, perfino uccise in quella che rappresenta una delle più atroci violazioni dei loro diritti umani. Dal campo di battaglia all’ambiente domestico, per strada, a scuola, sul posto di lavoro e nella propria comunità, fino al 70% delle donne hanno vissuto un’esperienza di violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. Circa un quarto delle donne incinte ne sono state colpite.

Troppo spesso i responsabili rimangono impuniti. Donne e bambine hanno paura di parlarne apertamente data l’esistenza di una cultura di impunità. Occorre pertanto combattere la sensazione di paura e di vergogna che penalizza vittime che già hanno dovuto subire un crimine e devono poi anche confrontarsi con la condanna sociale che ne deriva. Sono piuttosto gli autori della violenza che dovrebbero provare vergogna, non le loro vittime.

La mia campagna, “Uniti per mettere fine alla violenza sulle donne-UNITE”, sta riscontrando la collaborazione di governi, organizzazioni internazionali, gruppi della società civile, mezzi di comunicazione e cittadini. L’anno scorso, quando in nome di questa campagna abbiamo chiesto ai giovani di tutto il mondo in che modo avrebbero contribuito a questa causa, mi sono sentito incoraggiato dalle risposte ricevute. Molti giovani hanno chiesto che si mettesse fine all’ignoranza, segnalando la necessità di non tollerare attitudini negative. Ci hanno chiesto di far sentire la nostra voce per promuovere i diritti umani e unire le forze a sostegno delle vittime. Un giovane ha ad esempio semplicemente detto che i bambini potrebbero combattere la violenza contro le donne “crescendo e acquisendo la maturità necessaria per farne mariti e padri responsabili e rispettosi”.

Le Nazioni Unite stanno lavorando su tutti questi fronti. Stiamo creando maggiore consapevolezza grazie a programmi di sensibilizzazione pubblica. Proprio questo mese, il Fondo Fiduciario delle Nazioni Unite per mettere fine alla Violenza sulle Donne ha annunciato piani per destinare otto milioni di dollari a favore di iniziative locali in diciotto Paesi. I membri della mia Rete di uomini leader, che è in fase di espansione, stanno affrontando il problema attraverso simili campagne rivolte all’opinione pubblica, sostenendo una migliore legislazione e responsabilizzando i governi .

Il progresso di questi sforzi va di pari passo con la sfida che poniamo a una cultura di discriminazione che ancora permette che questa violenza continui. In questa Giornata Internazionale, invito dunque tutti i governi a mantenere la promessa di porre un termine a tutte le forme di violenza contro donne e bambine in ogni parte del mondo, ed esorto tutti a sostenere questo importante obiettivo.

Traduzione del messaggio del Segretario Generale a cura di Unric.

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