Amministrative 2004 - A partire dalle città: promuovere la pace e i diritti umani
- In occasione delle Elezioni Amministrative del 2004, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e la Tavola della Pace chiedono a tutti i candidati e candidate alla carica di Sindaco, Presidente di Provincia e Consigliere comunale e provinciale di inserire nel proprio programma alcuni impegni concreti per la promozione della pace e dei diritti umani, dell’educazione alla nonviolenza e della cooperazione internazionale.
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- L’Onu e i capi di Stato di tutto il mondo hanno riflettuto su come combattere e ridurre la fame, le malattie, la miseria e questi impegni li hanno definiti “Obiettivi di Sviluppo del Millennio” da raggiungere entro il 2015. I Comuni possono partecipare al raggiungimento di questi obiettivi, accogliendo il principio che tutte le Istituzioni ne sono responsabili, dalle Città alle Nazioni Unite.
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- Molti Comuni, Province, Regioni Italiane hanno già fatto questa scelta istituendo capitoli dei loro bilanci sui temi della pace e dello sviluppo. Quasi 500 Enti Locali hanno aderito al Coordinamento, di cui 100 solo lo scorso anno.
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- Perchè diventare “Comune per la Pace” ?
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- 1 Le città non sono un insieme di cose ma di persone. I Comuni e le Province amministrano, dunque, innanzitutto le persone: non le cose. Le persone con i loro bisogni, i loro diritti e, tra questi, il diritto sempre più minacciato alla pace.
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- 2 I Comuni e le Province sono le istituzioni più vicine alla gente e hanno il compito di promuovere il benessere e la felicità della comunità.
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- 3 I Comuni e le Province sono il polo vitale della sussidiarietà. Essi sono gli attori essenziali per la pratica della democrazia nello spazio dilatato dei diritti umani che va dal quartiere all’Onu.
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- 4 Il Comune e la Provincia –quando bene amministrate- sono di per sé uno strumento regolatore dei piccoli conflitti che attraversano la comunità locale. Il Comune e la Provincia sono il luogo della gestione dialettica tra le diverse opinioni. Il Comune e la Provincia prevengono e gestiscono i conflitti attraverso una distribuzione equa delle risorse, la cura delle fasce “deboli” della popolazione, la promozione della democrazia e della partecipazione attiva dei cittadini, la promozione della cultura della pace, dei diritti umani, dell’accoglienza, del dialogo.
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- 5 Il bisogno di pace e di sicurezza è una delle priorità più importanti del nostro tempo. Le persone avvertono sempre più insicurezza e conseguentemente aspirano sempre più ad un mondo di pace, più regolato, più giusto, meno violento. In questo senso la pace non è un argomento in più di cui tener conto ma il primo obiettivo di chi è impegnato a gestire la “cosa pubblica” e nella promozione del bene comune.
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- 6 La pace è un’aspirazione comune e non un valore di parte. La pace è un diritto fondamentale della persona e dei popoli che i Comuni e le Province devono perseguire non con atti di buonismo ma con appropriate iniziative politiche, d’informazione, educazione e cooperazione.
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- 7 La nostra Costituzione, all’art. 11, “ripudia la guerra” e propone altri strumenti per dirimere i conflitti internazionali.
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- 8 I Sindaci e i Presidenti, al loro insediamento, davanti al Consiglio Comunale e Provinciale, giurano fedeltà alla Costituzione Italiana e quindi anche a quell’art. 11 che li impegna ad agire, con tutti gli strumenti disponibili, per rispondere al bisogno di pace dei loro cittadini.
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- 9 Esistono oggi esperienze molto concrete che ci permettono di dire che questi strumenti ci sono e che i Comuni e le Province possono veramente scegliere la promozione della pace e dello sviluppo come nuovi “mestieri” della pubblica amministrazione, proprio come la sistemazione delle strade ed il buon funzionamento dei servizi pubblici.
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- Il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e la Tavola della Pace propongono quindi alcuni impegni concreti ai candidati e candidate Sindaci, da sottoscrivere e da realizzare una volta eletti. Tali impegni, diceva l’allora Sindaco di Firenze Giorgio La Pira, di cui ricorre quest’anno il centesimo anniversario della nascita, rendono i Paesi, le Città e le Province “strumenti di pace”.
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- Download:
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- -L'appello della Campagna e il Documento da far sottoscrivere ai candidati alla carica di Sindaco, Presidente di Provincia o consigliere (file PDF)
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- -Lettera ai Sindaci e Presidenti dei Comuni e delle Province (file PDF)
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- Sito internet del Coordinamento degli Enti Locali per la pace e i diritti umani
- http://www.entilocalipace.it
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