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Amnesty International: “la presidenza italiana sia l’occasione di un nuovo inizio per i diritti umani all’interno dell’Unione Europea e le sue frontiere”

Un muro giallo che rappresenta flussi di migranti verso l'Europa, costruito da Amnesty in Piazza del Ferrarese a Bari per la campagna SOS Europe.
© Amnesty International

In concomitanza con l'assunzione italiana della presidenza semestrale del Consiglio dell’Unione Europea (1 luglio 2014), Amnesty International ha sollecitato l’Italia a cogliere l’occasione per mostrare leadership e assicurare che l’UE sviluppi una visione comune sui diritti umani nell'Unione e nelle relazioni esterne.

Nelle “Raccomandazioni alla presidenza italiana dell'Unione Europea" Amnesty ha chiesto all’Italia di impegnarsi a favore di una strategia complessiva dell’Unione Europea sui diritti umani, gettando le basi per lo sviluppo di azioni proattive e di protezione in grado di affrontare le pressanti sfide interne sui diritti umani e di assicurare che gli Stati membri rispettino nel loro territorio gli obblighi in materia.

In particolare, Amnesty International ha sollecitato la presidenza italiana ad avviare un profondo cambiamento nelle politiche e nelle prassi in materia d’immigrazione e asilo, affinché sia intrapreso uno sforzo congiunto per incrementare le capacità di ricerca e soccorso e istituire vie sicure per quanti fuggono dalla violenza e dalla persecuzione e affinché cessi la delega dei controlli sull'immigrazione a paesi terzi in cui la situazione dei diritti umani è deplorevole.

L’intento è quello di promuovere un approccio basato sulla protezione più che sulla sicurezza nella gestione dell’immigrazione, per rispettare i diritti umani e salvare vite umane.

Le Raccomandazioni di Amnesty International sottolineano inoltre la necessità che l’UE assicuri di continuare a promuovere e sostenere i diritti umani oltre le sue frontiere, in tutte le aree della politica e dell'azione esterna e nei rapporti con tutti i paesi. Ciò significa, tra l’altro, rafforzare l’efficacia dell’azione dell’UE e degli Stati membri per prevenire e reagire alla tortura su scala mondiale e garantire un maggior sostegno e protezione agli Human Rights Defenders e alle loro attività.

Insieme ai nuovi parlamentari europei, alla nuova Commissione europea che entrerà in funzione nel corso dell’anno e con l’avvio dei lavori degli Stati membri sulle Linee guida strategiche destinate a delineare l’azione nel campo della libertà, della giustizia e della sicurezza, la presidenza italiana dovrà pertanto lavorare collettivamente per assicurare che i diritti umani saranno al centro di tutte le politiche dell’Unione Europea.

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