diritti umani

Aperto il bando per presentare dei progetti per l’avvio della sperimentazione dei Corpi Civili di Pace

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© FOCSIV

È aperto il bando per presentare dei progetti per l’avvio al servizio di 250 volontari da impegnare nella sperimentazione dei Corpi Civili di Pace.
Gli enti e le organizzazione iscritte all'Albo di servizio civile universale -che abbiano svolto o svolgano da almeno tre anni attività di servizio civile nelle aree e nei settori d’intervento di cui all’articolo 2 del D.M. 7 maggio 2015 - possono presentare progetti da realizzarsi in Italia e all'estero finalizzati ad impegnare 250 volontari in azioni di pace non governative nelle aree:

di conflitto e a rischio di conflitto o post-conflitto
di emergenza ambientale in Paesi esteri
di emergenza ambientale in Italia.

Ogni progetto potrà essere presentato su più Paesi esteri e in più sedi di attuazione.

I progetti di cui al presente Avviso devono essere trasmessi dagli enti al Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio civile universale entro le ore 14.00 del 15 luglio 2022.

 

La sperimentazione dei CCP è prevista dall’art. 1, comma 253, della Legge 27 dicembre 2013, n. 147 che autorizza: “(…) la spesa di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016, per l’istituzione in via sperimentale di un contingente di corpi civili di pace destinato alla formazione e alla sperimentazione della presenza di 500 giovani volontari da impegnare in azioni di pace non governativenelle aree di conflitto o a rischio di conflitto o nelle aree di emergenza ambientale. (…)”.

Il Decreto inter-ministeriale del 7 maggio 2015 disciplina dettagliatamente sia le modalità organizzative della sperimentazione dei CCP, sia i campi d’azione per interventi di matrice e gestione non governativa. La tipologia di ‘azioni di pace’ risulta così definita dall’articolo 2 del Decreto: sostegno ai processi di democratizzazione, mediazione e riconciliazione, sostegno alle capacità operative della società civile locale, monitoraggio dei diritti umani, sostegno a profughi e reinserimento sociale degli ex combattenti, educazione alla pace, sostegno alle popolazioni colpite da emergenze ambientali.

L’istituzione dei Corpi Civili di Pace (CCP) in Italia è una decisione che ha un rilievo costituzionale. Con essa si ribadisce il ripudio della guerra “come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo per la risoluzione delle controversie internazionali”, la volontà di “conformarsi alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute” e di accettare “le limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”, nonché l’attiva partecipazione alle “organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo” (Artt. 10 e 11 della Costituzione). Inoltre, con l’istituzione dei CCP si arricchisce di prospettive operative il contenuto dell’articolo 52 della Costituzione: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”.

Si tratta per l’Italia di rinnovare il suo impegno a soddisfare il diritto alla pace quale scelta strutturale di pace positiva nel quadro dei principi e delle norme contenuti nella Carta delle Nazioni Unite, nonché di contribuire attivamente alla costruzione di “un ordine sociale e internazionale in cui tutti i diritti e le libertà fondamentali possono essere pienamente realizzati” come proclamato dall’articolo 28 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

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Corpi Civili di Pace nonviolenza diritti umani Ong e associazionismo operazioni di pace

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