Argentina: finalmente incostituzionali le leggi di amnistia
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Lo scorso 14 giugno, la Corte suprema di giustizia argentina ha dichiarato incostituzionali le due leggi di amnistia approvate nel 1986 e nel 1987 che garantirono l’impunità a diversi militari colpevoli di violazioni gravi dei diritti umani nel corso della dittatura della giunta militare tra il 1976 e il 1983. [Si legga qui il testo della sentenza “ Simón, Julio Héctor y otros s/ privación ilegítima de la libertad, etc. —causa N° 17.768—. (declaración de inconstitucionalidad de las leyes 23.492 -de punto final- y 23.521 -de obediencia debida- y declaración de validez de la ley 25.779)]
-Secondo il Ministro della giustizia argentino, Horacio Rosatti la pronuncia della Corte è “un messaggio dello Stato argentino alla comunità internazionale” sulla piena vigenza nel Pese delle convenzioni sui diritti umani.
-L’Alto Commissario per i diritti umani Louise Arbour ha dichiarato che la decisione costituisce un passo storico per l’Argentina. Essa “opens the way for justice to be done and may allow the country to finally come to terms with a painful chapter in its history". L’Alto Commissario ha quindi aggiunto: “It is also heartening to see that the faith of the survivors of the atrocious human rights violations of the 'Dirty War' in the rule of law and the courts was not misplaced"
-Adottate sotto l’amministrazione Alfonsin, le leggi, note come “Punto Final” e “Obediencia Debida” furono adottate con la fortissima pressione dei militari. La prima, promulgata il 24 dicembre 1986, prevedeva entro 60 giorni l’estinzione dei procedimenti penali in capo a coloro che commisero crimini nel corso della dittatura. La seconda, del 1987, disponeva che non fossero punibili per i medesimi crimini i militari e i quadri intermedi che obbedirono agli ordini e alle le direttive dell'esecutivo e delle autorità militari.
-Già nell’agosto del 2003, il Parlamento aveva dichiarato le due leggi , a larga maggioranza, «insanabilmente nulle».
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