Commissione antirazzismo del Consiglio d’Europa (ECRI): il Governo Italiano reagisce alle critiche sulle pratiche discriminatorie di fermo e perquisizione da parte della polizia

Il rapporto annuale 2024 della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI), publicato il 28 maggio, si concentra su quattro aree principali che riguardano tutti i membri del Consiglio d’Europa: combattere la profilazione razziale da parte dei funzionari delle forze dell’ordine, affrontare la segregazione scolastica dei bambini rom, garantire pari diritti e dignità alle persone transgender e intersessuali e rafforzare gli organismi nazionali di promozione dell’uguaglianza.
In particolare, l’ECRI nota con preoccupazione il frequente ricorso in certi Stati a pratiche di fermo e perquisizione da parte delle forze dell’ordine, sulla base delle origini nazionali o etniche, del colore della pelle, della religione o della cittadinanza. L’ECRI durante le visite effetuate nel 2024 in diversi paesi ha individuato tali pratiche durante i controlli alle frontiere, nella lotta contro il terrorismo o l’estremismo o nelle misure di controllo applicate dalle forze dell’ordine in specifiche aree geografiche.
Il rapporto annuale non fa riferimento a nessuno Stato in particolare, ma il governo italiano, memore delle stesse osservazioni contenute nel rapporto dell’ECRI sull’Italia del 2024, ha respinto con particolare vigore le critiche mosse alle forze dell’ordine e l’invito di studiare il fenomeno delle pratiche discriminatorie della polizia per porvi rimedio. Il Primo Ministro, Giorgia Meloni, in un messaggio sui social ha definito tali critiche come “semplicemente vergognose”, basate su “giudizi infondati, frutto di un approccio ideologico e di pregiudizi evidenti”. Nel recente passato le autorità italiane hanno respinto già più volte le osservazioni del Consiglio d’Europa arrivando a mettere in discussione la funzione e l’utilità dell’ Organizzazione fino a definirla come “dannosa” nelle parole del Ministro degli interni in occasione di questo ultimo rapporto dell’ECRI.