Assemblea Generale delle Nazioni Unite: il Presidente Yang sollecita urgente collaborazione con il Consiglio di Sicurezza in risposta all’aggravarsi della crisi umanitaria in Sudan
Il 26 Novembre 2024, in occasione della riunione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il Presidente Philémon Yang ha richiamato l’attenzione sulla necessità impellente di una risposta concreta e sinergica da parte dell’Assemblea Generale e del Consiglio di Sicurezza dinanzi al peggioramento della situazione umanitaria in Sudan, resa già critica dallo scoppio in Aprile 2023 di violenti scontri armati tra le Forze Armate Sudanesi (SAF) e le Forze di Supporto Rapido (RSF).
L’estendersi del conflitto all’interno del paese ha provocato, secondo i dati dell’UNHCR, lo sfollamento di circa 11,8 milioni di persone, di cui 3,1 milioni nei paesi confinanti contribuendo ad accrescere l’instabilità nella regione. Si registrano inoltre un preoccupante aumento di casi diffusi di violenza sessuale e altre violazioni dei diritti umani, l’interruzione dell’operatività di quasi l’80% dei poli sanitari, nonché l’emergere della carestia in alcune aree, come il campo di Zamzam nel Nord Darfur, problematiche che, nonostante le numerose difficoltà, le agenzie dell’ONU stanno cercando di fronteggiare fornendo aiuti umanitari ai civili.
Il Presidente Yang ha criticato il reiterato impiego del potere di veto da parte dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza negli ultimi anni ed ha esortato l’Assemblea ad avere maggiore intraprendenza quando il Consiglio si ritrova limitato nella sua capacità di agire. Ha inoltre invitato la comunità internazionale a non ritenere la situazione in Sudan una questione secondaria rispetto agli altri conflitti in atto nel mondo. Il suo intervento rappresenta un segnale importante dopo il veto posto dalla Russia che ha determinato il fallimento da parte del Consiglio di Sicurezza nell’adottare una proposta di risoluzione per facilitare l'accesso umanitario nel paese e rafforzare la protezione della popolazione civile.