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Cambogia: al via il processo del Tribunale Speciale nei confronti di quattro esponenti di spicco degli Khmer Rossi per crimini commessi tra il 1975 e il 1979

Bilancia e martelletto come simbolo della giustizia
© United Nations

Qualche giorno fa in Cambogia, nella capitale Phnom Penh, ha avuto inizio il procedimento penale a carico dei quattro esponenti più di rilievo ancora viventi del regime dei Khmer Rossi, gruppo altrimenti conosciuto come “Democratic Kampuchea”.

Gli imputati, all’epoca tutti titolari di posizioni particolarmente di spicco, dovranno rispondere delle accuse di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra. Centinaia di cambogiani provenienti da tutto il paese hanno assistito alla prima udienza del processo. Secondo le stime ufficiali, oltre 1.7 milioni di persone perirono durante il regime.

Il processo, che vede coimputati Ieng Sary, Ieng Thirith, Khieu Samphan e Nuon Chea, si svolge presso una delle Camere Straordinarie per la Cambogia, tribunale speciale istituito nel paese nel 2006, competente a giudicare i crimini commessi dai maggiori responsabili tra gli ex leader dei Khmer Rossi.

Le Camere Straordinarie, istituite a seguito di un difficile negoziato tra il Governo della Cambogia e le Nazioni Unite, pur inserendosi all’interno del sistema giudiziario nazionale cambogiano hanno una composizione di giudici mista, tale da fargli guadagnare l'appellativo di "tribunale domestico internazionalizzato". 

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