Candidatura italiana al Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite eleggerà il prossimo 17 maggio 2007 - nell’ambito della trattazione del punto 105 (e) dell’ordine del giorno della sua 61a sessione - quattordici membri del Consiglio diritti umani.

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Secondo il paragrafo 7 della Risoluzione 60/251 della stessa Assemblea Generale  istitutiva del nuovo organo, “il Consiglio è composto da 47 Stati Membri, i quali saranno eletti direttamente ed individualmente attraverso scrutinio segreto dalla maggioranza dei Membri dell’Assemblea Generale; la composizione dell’organo si basa su un’equa rappresentatività geografica ed i seggi saranno distribuiti tra i gruppi regionali secondo il seguente schema: Gruppo degli Stati africani, 13; Gruppo degli Stati asiatici, 13; Gruppo degli Stati dell’Europa dell’Est, 6; Gruppo degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi, 8; Gruppo degli Stati dell’Europa Occidentale ed altri, 7; i membri del Consiglio resteranno in carica per un periodo di tre anni e non saranno immediatamente eligibili per la rielezione successivamente a due mandati consecutivi”. Secondo il paragrafo 8 della stessa Risoluzione, gli impegni volontari (“voluntary commitments and pledges”) che i Paesi Membri decidono di comunicare al momento della candidatura a membri del Consiglio, sono pubblicati come documenti ufficiali dell’Assemblea Generale.

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L’Italia, assieme a Danimarca e Paesi Bassi in seno al gruppo Occidentale, ha annunciato la presentazione della propria candidatura al Consiglio diritti umani per il periodo 2007-2010: tale candidatura sarà quindi presa in considerazione nelle elezioni del prossimo 17 maggio. Gli impegni volontari dell’Italia sono riprodotti in un allegato alla comunicazione del Rappresentante permanente italiano al Presidente dell’Assemblea Generale in cui si formalizza la candidatura (documento A/61/863), il quale nella sua parte dispositiva recita (traduzione non ufficiale):

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Nelle Nazioni Unite ed a livello internazionale, l’Italia:

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  • Lavorerà garantendo la massima cooperazione con il Consiglio diritti umani e con tutti i meccanismi che saranno istituiti al suo interno;
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  • Si impegnerà ad aumentare l’importanza e l’efficacia dell’azione tematica in diversi Paesi, in modo da mantenere l’attenzione internazionale su specifiche questioni significative relative ai diritti umani;
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  • Contribuirà al miglioramento della composizione del Consiglio diritti umani estendendo l’invito a Paesi che presentano buoni livelli di protezione dei diritti umani a formulare una candidatura per divenire membri del Consiglio;
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  • Contribuirà al lavoro delle Procedure speciali che saranno istituite dal Consiglio diritti umani;
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  • Incoraggerà i Paesi Terzi ad inviare con maggiore frequenza i propri rapporti ai Comitati di monitoraggio dei sette principali Trattati internazionali sui diritti umani fornendo inoltre informazioni maggiormente dettagliate, e a garantire l’attuazione delle relative raccomandazioni, e li inviterà ad accettare le visite dei Relatori speciali delle Nazioni Unite;
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  • Combatterà l’impunità, anche attraverso l’invito a tutti i Paesi a firmare e ratificare lo Statuto della Corte Penale Internazionale.
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In particolare, l’Italia s’impegna a rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali ovunque nel mondo, con particolare riferimento a questioni di particolare importanza, ossia:

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  • Promozione dello stato di diritto e rafforzamento della democrazia
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    • Attraverso il mantenimento del suo contributo alle missioni di osservazione elettorale e alle corrispondenti iniziative di follow-up in Paesi in transizione o nelle giovani democrazie;
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    • Consolidando parlamenti, partiti politici, società civile ed altre istituzioni democratiche, con particolare attenzione al rafforzamento dei sistemi giurisdizionali in Paesi in situazione di post-conflitto o in via di transizione, attraverso specifici programmi di formazione;
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    • Nel 2007, l’Italia contribuirà al nuovo Fondo delle Nazioni Unite per il Peacebuilding;
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    • Successivamente al completamento delle opportune procedure nazionali, l’Italia firmerà la Convenzione sulle sparizioni forzate, aperta alla firma nel febbraio 2007.
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  • Protezione dei diritti dell’infanzia ed in particolare dei diritti dei bambini coinvolti nei conflitti armati
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    • Attraverso il mantenimento di iniziative di alto profilo sia al livello dell’assistenza e della cooperazione tecnica che a quello politico, in particolare supportando l’UNICEF;
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    • L’Italia finanzia diverse iniziative e programmi per bambini ed adolescenti vittime di conflitti armati attraverso le organizzazioni internazionali;
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    • Per l’anno 2007, l’Italia ha aumentato il suo tradizionale contributo all’UNICEF.
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  •  Lotta alla xenofobia, al razzismo e a tutte le forme di discriminazione
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    • Promuovendo un maggiore sostegno alle risoluzioni contro il razzismo, la xenofobia e tutte le forme di discriminazione presentate al Consiglio diritti umani, individuando in particolare una serie di azioni specifiche miranti all’eliminazione di ogni forma di discriminazione;
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    • A questo proposito, l’Italia è stata tra i primi firmatari della Convenzione sui diritti delle persone disabili e del suo Protocollo opzionale (New York, 30 marzo 2007).
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  • Lotta alla tortura
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    • Attivandosi per l’aumento del numero di Paesi che hanno ratificato e dato attuazione alla Convenzione contro la tortura;
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    • Dal 2004, l’Italia contribuisce su base volontaria al Fondo volontario delle Nazioni Unite per le vittime della tortura.
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  • Lotta alle discriminazioni di genere
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    • Promuovendo azioni concrete per prevenire e combattere la violenza contro le donne ed il traffico internazionale di esseri umani, anche attraverso il suo contributo a UNIFEM e UNFPA.
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  • Abolizione della pena di morte
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    • Lottando per aumentare il numero dei Paesi abolizionisti ed eventualmente richiedendo ai Paesi che per il momento non desiderano abolire la pena di morte di adottare una moratoria – intesa come obiettivo intermedio.
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  • Al livello nazionale, l’Italia sta preparando l’adattamento/adeguamento del suo ordinamento in modo da:
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    • Ultimare il processo normativo corrispondente all’attuazione dello Statuto della Corte Penale Internazionale;
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    • Permettere la ratifica e l’attuazione del Protocollo opzionale alla Convenzione contro la tortura ed altre pene e trattamenti crudeli, inumani o degradanti;
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    • Istituire la Commissione nazionale indipendente per la promozione e la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali.