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Comitato diritti umani: nuovo commento generale sulla libertà di opinione e di espressione

Manifestanti fuori dalla sede dell'UNRWA nella West Bank
© UNPHoto

Il Comitato diritti umani, riunito a Ginevra nella sua 102esima sessione, ha adottato un nuovo Commento generale (General Comment No. 34) sull'articolo 19 del Patto internazionale sui diritti civili e politici che sancisce il diritto alla libertà di opinione ed espressione.

Il commento generale affronta una questione difficile e altamente sensibile a livello internazionale e cioè entro quale misura uno Stato può imporre limiti legittimi alla libertà di opinione ed espressione dei suoi cittadini?

Molti gli aspetti trattati: dalle leggi sulla blasfemia a quelle sulla 'memoria', le leggi sul tradimento, la lotta al terrorismo, lese majeste, disobbedienza alle autorità, diffamazione del capo dello stato e tutela dell'onore dei pubblici funzionari, nuovi media e i suoi attori, ad esempio i bloggers.

Nel commento generale il Comitato riafferma la centralità per tutti i diritti umani della libertà di espressione e fissa parametri più rigidi all'interno dei quali il diritto alla libertà di opinione ed espressione può essere limitato dagli Stati. La libertà d'opinione e di espressione, infatti, afferma il Comitato, è una condizione necessaria per il pieno sviluppo della persona e per la realizzazione dei principi di trasparenza e responsabilità, essenziali anch'essi per la promozione e protezione dei diritti umani. Si tratta di un fondamento per la costruzione di qualsiasi società libera e democratica.

Alcuni punti messi in evidenza

  • Le leggi sulla blasfemia possono essere considerate compatibili con il Patto internazionale sui diritti civili e politici solo nelle specifiche circostanze previste dall'articolo 20, paragrafo 2, del Patto stesso: e cioè quando esse sono intese a vietare qualsiasi appello all'odio nazionale, razziale o religioso che costituisca incitamento alla discriminazione, all'ostilità o alla violenza.
  • Qualsiasi legge sulla memoria che penalizzi l'espressione di opinioni riguardanti fatti storici sono inaccettabili nel quadro del Patto internazionale sui diritti civili e politici.
  •  Riafferma e fa l'analisi più esaustiva nel quadro della legislazione sui diritti umani sul diritto di accedere alle informazioni degli enti pubblici, ribadendo il dovere di ogni Stato di promuovere media forti, liberi e pluralizzati, incluso l'accesso alle nuove piattaforme d'informazione multimediale.
  • La tutela riconosciuta alla libertà di espressione è da considerarsi, senza alcun dubbio, estesa anche agli attori dei nuovi media, quali ad esempio i bloggers.

Nel rispetto degli obblighi derivanti dal Patto internazionale e, in particolare, dall'articolo 19, gli Stati membri dovrebbero implementare misure efficaci di protezione contro ogni attacco volto a ridurre al silenzio coloro che esercitano il loro diritto alla libertà di espressione.

 

I Commenti generali prodotti dai Treaty Bodies cioè i Comitati con mandato di monitorare l'implementazione delle principali convenzioni internazionali sui diritti umani contengono opinioni autorevoli sull'interpretazione delle disposizioni contenute all'interno dei rispettivi documenti di riferimento.

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