Comitato europeo per la prevenzione della tortura: pubblicato il rapporto sulla visita in Italia del dicembre 2015
E’ stato pubblicato lo scorso 15 dicembre il rapporto del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani e degradanti (CPT) relativo alla visita condotta in Italia dal 16 al 18 dicembre 2015 dedicata all’esame delle condizioni di trattamento di un gruppo di cittadini nigeriani nel corso di un’operazione di rimpatrio con un volo congiunto organizzato dalla Polizia di Stato e dalle autorità nigeriane.
Sebbene non sia stato rilevato alcun episodio o indicazione di maltrattamenti a danno degli stranieri sottoposti alla procedura di rimpatrio, il rapporto del CPT ha messo in luce alcune criticità relative al pieno rispetto del principio di non-refoulement. In particolare, secondo quanto riportato, il CPT ha potuto osservare come alcuni dei cittadini nigeriani soggetti alla procedura di rimpatrio fossero ancora in attesa del responso dei giudici di appello sulla richiesta di asilo.
Inoltre, il CPT ha espresso alcune perplessità relativamente al fatto che i destinatari della misura di rimpatrio fossero stati informati solo il giorno prima della partenza, non fossero stati sottoposti a visite mediche e non avessero potuto beneficiare dell’effetto sospensivo del provvedimento relativo all’espulsione in attesa del giudizio di appello.
Per quanto riguarda l’uso della forza durante le operazioni di rimpatrio, il CPT raccomanda l’adozione da parte di Frontex e dei suoi Stati membri di regole comuni che stabiliscano con precisione i mezzi e le modalità di contenimento dei passeggeri. Il CPT raccomanda inoltre di istituire una procedura di ricorso effettiva ed accessibile ai rimpatriati al momento del loro arrivo nel Paese di destinazione, richiedendo altresì ulteriori informazioni rispetto al mandato e ai poteri delle istituzioni nazionali in relazione alle operazioni di rimpatrio congiunto.