Commissario per i diritti umani: “la lotta per il rispetto dei diritti umani incomincia a livello locale”
Il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa ha sottolineato in un suo recente documento come le autorità locali e regionali prendano decisioni importanti in ambiti di rilievo nel campo dei diritti umani, quali educazione, alloggio, sanità, servizi sociali e mantenimento dell’ordine pubblico. Secondo il Signor Hammarberg questi responsabili politici dovrebbero pertanto applicare le norme comunitarie ed internazionali in materia di diritti umani nell’elaborazione delle loro politiche, nonché garantire un approccio fondato sul rispetto dei diritti umani. Mentre spetta ai governi ed ai parlamenti nazionali firmare ratificare i trattati internazionali per conto dello Stato, il lavoro quotidiano di applicazione delle norme sui diritti umani, spesso poggia sulle spalle degli enti locali e regionali: anche loro sono quindi vincolati da tali accordi. Il Commissario ha poi citato esempi positivi di attuazione a livello locale dei diritti umani nei paesi membri del Consiglio d’Europa. Per quanto riguarda l’Italia, il Commissario ha espressamente citato nel suo documento le buone pratiche a Bologna, dove dei progetti d'inclusione sociale sono stati sviluppati e l'accesso dei gruppi vulnerabili al processo decisionale è stato agevolato, e di Napoli, dove sono stati avviati progetti di edilizia abitativa, anche se la mancanza di fondi ha bloccato poi lavori. Altre esperienze positive sono state citate, in particolare quello delle reti delle autorità locali italiane che ha agevolato l'integrazione dei richiedenti asilo, dei rifugiati e degli alunni stranieri.
Inoltre il Commissario ha fatto un espresso riferimento all’importanza fondamentale dei difensori civici locali e regionali, ricordando che “difensori civici e simili istituzioni in materia di diritti umani devono essere conosciuti e di facile accesso da parte di tutti, e non solo di coloro che vivono nella capitale o in grandi città. In particolare, in paesi più grandi, questo può richiedere l'istituzione di uffici satellite del difensore civico nazionale al di fuori delle aree metropolitane. Un'altra soluzione è quella di creare dei difensori civici a livello locale o regionale. La loro vicinanza geografica alle persone li rende più disponibili e accessibili a coloro i cui diritti sono stati violati”.
A questo proposito, è utile ricordare che il Commissario per i diritti umani ed il Centro diritti umani dell’Università di Padova, con il sostegno dell’Unione Europea, sono partner nell’attuazione di un progetto che punta a consolidare le strutture nazionali per i diritti umani (Difensori civici e Commissioni nazionali per i diritti umani) attraverso una serie di programmi formativi, attività comuni di analisi e scambio di buone prassi, tra i membri specializzati delle strutture nazionali. Nell’ambito di questo programma tre seminari sono stati organizzati a Padova nel 2008 ed altrettanti saranno organizzati nel 2009.