Confederazione europea delle ONG: impatto delle politiche di lotta al terrorismo sull’azione delle ONG

 

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L’edizione 42/2007 della Newsletter Concord flash a cura della Confederazione europea delle ONG per lo sviluppo e l’aiuto umanitario pubblica un’opinione del consulente Maxi Ussar nella quale si analizzano le conseguenze - negative - delle politiche dell’Unione Europea relative alla lotta al terrorismo sull’operato delle organizzazioni della società civile, soggetti che “giocano un ruolo importante nell’ambito del contatto diretto con le popolazioni locali [...] e che contribuiscono ad impedire la radicalizzazione e a creare un legame tra le diverse comunità”; tale impatto si concretizzerebbe ad esempio nella diminuzione complessiva dei finanziamenti a favore delle organizzazioni non-governative per l’aiuto allo sviluppo o nella revisione – in senso restrittivo – delle misure legislative nazionali relative allo status e alla regolamentazione delle attività delle organizzazioni della società civile in determinati Paesi (Federazione Russa, Sudan, Perù, Zimbabwe).

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Il commento fa quindi riferimento alla necessità di rendere maggiormente trasparente il meccanismo di inserimento e cancellazione (listing e de-listing) dei nominativi che compaiono nella lista dei presunti membri di organizzazioni terroristiche e quindi oggetto di sanzioni da parte dell’Unione Europea in applicazione della Risoluzione 1373 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (attraverso l’adozione della Posizione comune 2001/931/PESC). Infine, il commento menziona il processo – tuttora in corso – di sviluppo di un progetto di Codice di condotta delle organizzazioni della società civile, il quale si proporrebbe di proteggere tali entità da eventuali tentativi di manipolazione da parte delle organizzazioni terroristiche.