Conferenza dell'AHRI di Bilbao: adottata la dichiarazione sui Difensori dei Diritti Umani
La conferenza internazionale tenutasi presso l'Università di Deusto a Bilbao dal 7 al 9 settembre 2023, organizzata dall'Istituto Pedro Arrupe dei Diritti Umani in collaborazione con l'Associazione degli Istituti dei Diritti Umani (AHRI), ha affrontato il rischioso ruolo dei difensori dei diritti umani in vari paesi. A seguito dell'evento, è stata adottata una dichiarazione che sottolinea l'importanza cruciale dei difensori dei diritti umani e la necessità di garantire un ambiente sicuro per il loro lavoro.
In questa dichiarazione dell'Associazione degli Istituti dei Diritti Umani (AHRI), si celebra il 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) e il 25° anniversario della Dichiarazione sui Difensori dei Diritti Umani.
L'obiettivo principale di questa dichiarazione è sottolineare il ruolo cruciale svolto dai Difensori dei Diritti Umani (HRDs) nel difendere i diritti umani nelle società democratiche. L'AHRI sottolinea la legittimità del loro lavoro, specialmente alla luce delle condizioni in deterioramento per gli HRDs in molte parti del mondo.
La dichiarazione evidenzia l'importanza della Dichiarazione di promuovere i diritti umani per tutti. Questi diritti includono la libertà di riunione, associazione, opinione ed espressione, così come il diritto di accedere agli organismi internazionali, un rimedio efficace, finanziamenti per il loro lavoro e protezione.
Si riconosce l'impatto positivo della Dichiarazione sui Difensori dei Diritti Umani, che ha portato a sviluppi legali e istituzionali, inclusa la creazione di Rapporteur Speciali sugli HRDs e il riconoscimento del ruolo dei difensori dell'ambiente. La dichiarazione menziona anche una giurisprudenza progressista che sostiene il lavoro degli HRDs e chiede la condivisione delle buone pratiche tra gli organi giudiziari.
Tuttavia, si riconoscono le limitazioni nella Dichiarazione, come l'assenza di disposizioni specifiche per affrontare la stigmatizzazione e la criminalizzazione degli HRDs e la natura transnazionale dell'attivismo e della repressione. Inoltre, non affronta le minacce uniche affrontate da specifici gruppi di HRDs, come le donne, gli attivisti LGBTQ+, i difensori dell'ambiente, i giornalisti, gli accademici, i difensori dei popoli indigeni, i difensori dei diritti dei bambini e quelli con disabilità. La Dichiarazione non specifica i doveri degli attori non statali come gruppi armati e aziende private.
Date le crescenti sfide affrontate dagli HRDs, comprese minacce, violenze e restrizioni ai loro diritti, l'AHRI chiede alla comunità internazionale, alle organizzazioni, agli Stati, ai governi, agli attori non statali e all'ambito accademico di adottare misure efficaci per proteggere gli HRDs, sostenere le loro attività e creare un ambiente favorevole per il loro lavoro. Ciò include garantire la responsabilità per le violazioni dei diritti degli HRDs e fornire loro un rimedio efficace e una piena riparazione.