Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea: l’UE avvia la revisione delle relazioni con Israele e rafforza il sostegno all’Ucraina, maggio 2025

Il Consiglio degli Affari esteri dell’Unione Europea, riunitosi il 20 maggio 2025 sotto la presidenza dell’Alta Rappresentante Kaja Kallas, ha adottato decisioni significative su due questioni cruciali: il conflitto in Medio Oriente e la guerra in Ucraina.
In risposta all’intensificarsi delle operazioni militari israeliane e al drammatico peggioramento della situazione umanitaria a Gaza, l’Unione Europea ha deliberato di avviare una revisione dell’Accordo di Associazione UE-Israele, con particolare attenzione al rispetto, da parte di Israele, degli obblighi previsti dall’articolo 2 dell’accordo, che sancisce il rispetto dei diritti umani come elemento essenziale del partenariato. Nonostante l’Italia si sia espressa in senso contrario, la revisione è sostenuta dalla maggioranza degli Stati membri e ha ribadito la richiesta a Israele di sbloccare immediatamente l’accesso agli aiuti umanitari.
Amnesty International, che da tempo sollecitava questo passo, ha accolto la notizia con favore, ma ha denunciato il ritardo critico: “Israele sta commettendo genocidio a Gaza con agghiacciante impunità”, ha dichiarato Eve Geddie, direttrice dell'ufficio di Amnesty International presso le istituzioni europee. L’organizzazione continua a sollecitare l’UE a rivedere l’accordo, chiedendo di vietare commercio e investimenti che, come sottolineato dal parere della Corte internazionale di giustizia del 19 luglio 2024, contribuiscono al mantenimento dell’occupazione illegale dei Territori palestinesi.
Nella stessa giornata, i ministri UE della Difesa e degli Affari esteri hanno discusso del sostegno militare e diplomatico all’Ucraina. L’Alta rappresentante ha ribadito che la priorità dell’UE resta un cessate il fuoco pieno e incondizionato, già accettato da Kiev ma ostacolato da Mosca, che continua ad intensificare gli attacchi. Per aumentare la pressione sulla Russia, il Consiglio ha adottato il diciassettesimo pacchetto di misure restrittive economiche e individuali, mirato a limitarne l’accesso a tecnologie militari fondamentali e a ridurre i proventi energetici che finanziano la guerra, colpendo in particolare la “flotta ombra” di petroliere russe, i suoi operatori e un importante produttore di petrolio.
In merito alla situazione in Siria, altro argomento affrontato durante le riunioni, i ministri hanno deciso di revocare le sanzioni economiche generali, mantenendo quelle relative al regime di Assad. È stato anche annunciato un pacchetto da 18 milioni di euro per migliorare le condizioni nei campi di detenzione nel Nord-Est della Siria.