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Consiglio d’Europa: la Commissaria per i diritti umani pubblica uno Human Rights Comment per il 25° anniversario dei Principi di Parigi

Immagine rappresentante le istituzioni nazionali per i diritti umani sostenute dai Principi di Parigi
© Consiglio d'Europa

In occasione del 25° anniversario dell’adozione dei Principi di Parigi, la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, ha pubblicato uno Human Rights Comment nel quale ha dichiarato:

"Venticinque anni dopo l’adesione ufficiale della comunità internazionale all’idea di creare istituzioni nazionali per la promozione e la protezione dei diritti umani, sostenendo i Principi di Parigi, è evidente che il fatto di avere istituzioni nazionali per i diritti umani indipendenti ed efficaci è tuttora importante e utile.

Il 20 dicembre 1993, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione 48/134 sulle “Istituzioni nazionali per la promozione e la protezione dei diritti umani”, con un allegato contenente i Principi relativi allo status delle istituzioni nazionali per i diritti umani, meglio conosciuto come Principi di Parigi, nella quale tutti gli Stati del mondo sono incoraggiati a creare istituzioni nazionali per i diritti umani (INDU) indipendenti.

Le INDU sono istituzioni non giudiziarie indipendenti create dagli Stati attraverso la loro costituzione o legge, con il mandato di promuovere e proteggere i diritti umani. Gli stati sono liberi di decidere le istituzioni nazionali per i diritti umani più appropriate per le rispettive finalità domestiche. In Europa, i modelli più comuni sono le istituzioni del difensore civico, le commissioni per i diritti umani, le istituzioni ibride (che combinano diversi mandati, incluso quello dell'organismo per la parità), istituti e centri per i diritti umani.

I Principi di Parigi costituiscono una serie di standard riconosciuti a livello internazionale per valutare la credibilità, l'indipendenza e l'efficacia delle INDU. Per essere pienamente efficaci, le INDU dovrebbero avere un ampio mandato che riguardi tutti i diritti umani; una procedura di selezione e di designazione dei dirigenti loro preposti che sia inclusiva e trasparente; essere indipendenti sia nel giuridicamente che nella pratica; avere accesso a risorse e personale sufficienti; e cooperare efficacemente con le parti interessate nazionali e internazionali.

[...] In quanto istituzioni statali e finanziate dallo stato, le INDI beneficiano di una particolare legittimità e accesso ai responsabili politici. Allo stesso tempo, hanno il mandato di cooperare strettamente con la società civile. Possono quindi fungere da ponte tra la società civile e le autorità essendo al contempo indipendenti da entrambi. Come attori locali, le INDI hanno una profonda comprensione del contesto nazionale e possono condurre una costante azione di cambiamento.

Non tutte le istituzioni nazionale per i diritti umani sono pienamente efficaci e indipendenti, ma quelle che rispettano i Principi di Parigi sono diventate sempre più riconosciute come attori cruciali all'interno del quadro globale dei diritti umani" [...].

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