Consiglio d’Europa: pubblicato il commento del Commissario per i diritti umani sui diritti e la salute sessuale e riproduttiva delle donne
Il 21 luglio 2016 il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muižnieks, ha pubblicato un commento sui diritti e la salute sessuale e riproduttiva delle donne. Il commento identifica la presenza di una forte minaccia all’uguaglianza di genere e il rischio di arretramento sui diritti delle donne anche in Europa. Secondo il Commissario, l’accesso ai diritti e alla salute sessuale e riproduttiva e alla piena informazione a riguardo è il presupposto per il godimento degli altri diritti umani da parte delle donne. Inoltre, la causa del mancato accesso a questi è identificato nella presenza di ulteriori elementi di diseguaglianza e violazione dei diritti umani che colpiscono le donne.
Innanzitutto, il Commissario per i diritti umani sostiene nel suo commento che in età adolescenziale sia necessario l’accesso a una educazione sessuale e riproduttiva scientifica, imparziale e non giudicatoria che includa temi quali la contraccezione e l’aborto senza discriminazioni sulla base del sesso, del genere e della sessualità. Inoltre, il Commissario sottolinea la presenza di ostacoli di varia natura all’accesso alla contraccezione. Sono inoltre presenti discriminazioni nella salute materna, quali la segregazione di donne di etnia rom negli ospedali.
Sul tema dell’aborto il Commissario per i diritti umani richiama studi dell’Organizzazione mondiale per la sanità e casi del Comitato diritti umani delle Nazioni Unite che illustrano come la criminalizzazione dell’aborto non riduca il numero di aborti, ma semplicemente la possibilità di accedere ad aborti sicuri, esponendo donne e ragazze al rischio di trattamenti crudeli, inumani e degradanti, come emerge dal caso irlandese su cui il Comitato diritti umani si è esposto nel mese di giugno 2016. Il Commissario richiama quindi alla legalizzazione dell’aborto ed esprime preoccupazione per le misure regressive in fase di discussione in Polonia e per le misure restrittive ancora vigenti in Irlanda, San Marino e Andorra. Per prevenire gravidanze indesiderate e ridurre il numero di aborti, secondo il commento redatto dal Commissario, è invece necessaria una diffusa, accessibile, completa e scientifica educazione sessuale.
Infine, il documento si focalizza sulla necessità di eliminare le discriminazioni nell’accesso alla salute sessuale e riproduttiva su base etnica e/o economica. Basandosi sulle informazioni sopra riportate, il Commissario richiama gli stati a mettere in atto azioni attivamente rivolte alla realizzazione dei diritti sessuali e riproduttivi di donne e ragazze senza discriminazioni.