Consiglio d’Europa: Studio della Commissione di Venezia sulle extra-ordinary renditions

Intervenendo alla 70a sessione plenaria della Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto del Consiglio d’Europa - nota come “Commissione di Venezia” - Fiorenzo Stolfi, Segretario di Stato di San Marino e Presidente di turno del Comitato dei Ministri dell’Organizzazione, ha affermato:

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Le attività della Commissione si rivelano [...] utilissime al raggiungimento delle tre priorità del programma della presidenza sammarinese del Comitato dei Ministri: la difesa e lo sviluppo dei diritti umani e delle libertà fondamentali, il potenziamento della cooperazione con le altre organizzazioni internazionali e la promozione del dialogo interculturale ed interreligioso.

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Ma vorrei insistere sulla complementarità dell’azione della Commissione con quella delle istituzioni e degli altri servizi del Consiglio d’Europa nonché delle altre organizzazioni internazionali. Mi sembra che questo aspetto sia chiaramente esemplificato in relazione alla questione delle cosiddette “renditions”. Nel contesto dell’inchiesta del Segretario Generale ai sensi dell’articolo 52 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo seguita dal rapporto dell’Assemblea parlamentare sulle extraordinary renditions, la Commissione di Venezia ha fornito un’analisi – l’unica esistente a tutt’oggi - degli obblighi degli stati europei sotto il profilo del diritto internazionale, del diritto nella navigazione aerea e del diritto dei diritti dell’uomo. Questa analisi ha permesso all’Assemblea parlamentare, ma anche al Parlamento Europeo che vi ha fatto più volte riferimento nel suo rapporto finale, di poggiare le proprie conclusioni su solide basi giuridiche. In seguito, il Comitato dei Ministri ha chiesto alla Commissione di preparare uno studio in materia di controllo democratico dei servizi di sicurezza. Questo studio, in fase di finalizzazione, sarà basato sul materiale raccolto dal Segretario Generale nel corso della sua inchiesta, e servirà al Comitato dei Ministri per decidere su  eventuali seguiti.

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Nella sessione in parola, la Commissione di Venezia ha discusso un articolato ordine del giorno comprendente in particolare i seguenti punti: pareri sulla riforma costituzionale del Montenegro e della Serbia, parere sui progetti di legge sul mandato imperativo e l’opposizione in Ucraina; parere sulla legge sullo statuto religioso delle chiese e delle comunità religiose in Macedonia.