Corpi Civili di Pace: è disponibile il bando per la selezione di 130 volontari da impiegare in progetti all’estero e in Italia
A due anni di distanza dal primo bando sperimentale per i Corpi Civili di Pace (CCP), è finalmente stato pubblicato il nuovo bando per la selezione di 130 volontari da impegnare in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto o a rischio di conflitto o nelle aree di emergenza ambientale.
Il nuovo bando è aperto fino all’8 aprile 2019 e i progetti verranno realizzati all’estero e in Italia. 18 dei volontari verranno avviati in tre progetti in Italia, in particolare sull’Appennino e nella Terra dei Fuochi, mentre 112 volontari prenderanno servizio in diversi progetti in Argentina, Cile, Ecuador, Perù, Bolivia, Brasile, Colombia, Tanzania, Senegal, Palestina, Libano, Serbia, Bosnia e Erzegovina, Albania e Kosovo.
I volontari devono avere un’età compresa tra i 18 e i 29 anni e possono presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto, da scegliere tra i progetti inseriti nel bando.
L’istituzione di un contingente di Corpi Civili di Pace è stata disposta dalla legge 22 dicembre 2013 e dalla successiva Legge-quadro 21 luglio 2016 n. 145 contenente "Disposizioni concernenti la partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali" che annovera i CCP tra i soggetti legittimati a partecipare a tali missioni. Così recita l'art. 1, co. 1:
"1. Al di fuori dei casi di cui agli articoli 78 e 87, nono comma, della Costituzione, la partecipazione delle Forze armate, delle Forze di polizia ad ordinamento militare o civile e dei corpi civili di pace a missioni internazionali istituite nell'ambito dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) o di altre organizzazioni internazionali cui l'Italia appartiene o comunque istituite in conformità al diritto internazionale, comprese le operazioni militari e le missioni civili di polizia e per lo Stato di diritto dell'Unione europea, nonché a missioni finalizzate ad eccezionali interventi umanitari, è consentita, in conformità a quanto disposto dalla presente legge, a condizione che avvenga nel rispetto dei principi di cui all'articolo 11 della Costituzione, del diritto internazionale generale, del diritto internazionale dei diritti umani, del diritto internazionale umanitario e del diritto penale internazionale".
L'istituzione dei CCP non è un atto di ordinaria amministrazione, è una decisione di alto profilo politico e di carattere costituzionale in quanto ribadisce con rinnovata determinazione, il ripudio della guerra “come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo per la risoluzione delle controversie internazionali”, la volontà di “conformarsi alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute” e di accettare “le limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”, nonché l’attiva partecipazione alle “organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo” (Artt.10 e 11 della Costituzione). Inoltre con i CCP si declina il sacro dovere del cittadino di difendere la patria previsto dall’articolo 52 della Costituzione soprattutto in termini di azioni positive per “tutti i diritti umani per tutti”, in Italia e in qualsiasi altra parte del mondo, con la partecipazione attiva delle formazioni di società civile che l’art. 2 della Costituzione collega appunto alla realizzazione dei diritti umani.
Con l’istituzione dei Corpi Civili di Pace si dà attuazione a quanto enunciato nell’art. 1 della Dichiarazione delle Nazioni Unite “sul diritto e la responsabilità degli individui, dei gruppi e degli organi della società di promuovere e proteggere le libertà fondamentali e i diritti umani universalmente riconosciuti" adottata dall'Assemblea generale il 9 dicembre 1998: “Tutti hanno il diritto, individualmente ed in associazione con altri, di promuovere e lottare per la protezione e la realizzazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali a livello nazionale ed internazionale”. Per la difesa dei diritti umani universali non esistono confini, il loro spazio d’azione è quello del mondo. Nella citata Dichiarazione c’è la legittimazione degli individui per l’esercizio attivo della cittadinanza universale, quella che inerisce allo statuto giuridico, internazionalmente riconosciuto, di persona umana.
Il volontario CCP ha scritto Antonio Papisca "è agente di pace positiva anche e soprattutto in situazioni dove la violenza non è sopita e le violazioni dei diritti umani sono estese e reiterate. Egli testimonia l’inscindibilità del binomio vita/pace, servendo e proteggendo vite umane, dove e quando queste più soffrono".
Il bando e le modalità di presentazione della domanda sono disponibili nel sito del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, che può essere raggiunto tramite il link sottostante.