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Corte Penale Internazionale: il Procuratore presenta una richiesta di autorizzazione per l'apertura di un'indagine sulla situazione in Costa d'Avorio

Una panoramica dell'aula vuota della Corte Penale Internazionale a L'Aia
© ICC/CPI

Sarà la Camera Preliminare II della Corte Penale Internazionale a decidere sulla richiesta di autorizzazione per l'apertura di un'indagine sulla situazione in Costa d'Avorio, presentata il 19 maggio scorso dal Procuratore Luis-Moreno Ocampo, e relativa ai fatti avvenuti nel paese a partire dal 28 novembre 2010.

Il Procuratore Ocampo, dopo aver condotto un'analisi preliminare della situazione del paese, ha infatti concluso che vi siano sufficienti ragioni per sospettare che, nel periodo considerato, in Costa d'Avorio siano stati commessi crimini di interesse della Corte e che di conseguenza esistano fondati motivi a sostegno della sua richiesta di avvio delle indagini.

La Costa d'Avorio, che non è uno Stato parte dello Statuto della CPI, nel 2003 aveva accettato, attraverso una dichiarazione ai sensi dell'art. 12 (3) dello stesso, la competenza della Corte. Tale accettazione è stata per ben due volte riconfermata dal neo-eletto governo della Costa d'Avorio, rispettivamente nel dicembre 2010 e nel maggio 2011.

Dovesse venire autorizzata l'apertura dell'indagine, la situazione della Costa d'Avorio sarebbe la seconda, dopo il Kenya, in cui il Procuratore abbia proceduto proprio motu. Si tratterebbe altresì della settima situazione di cui è investita la Corte dopo l'Uganda, la Repubblica Democratica del Congo, la Repubblica Centrafricana, il Sudan, il Kenya e la Libia.

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