Corte penale internazionale: richiesta autorizzazione per indagine in Afghanistan e aperta indagine in Burundi
Il 3 novembre 2017 Fatou Bensouda, Procuratore della Corte penale internazionale, ha richiesto l'autorizzazione ad aprire le indagini per i crimini commessi durante il conflitto armato in Afghanistan. La Presidenza della Corte penale internazionale ha quindi assegnato il caso alla Camera preliminare affinché decida sulla richiesta dell'Ufficio del Procuratore (OTP).
Se autorizzato, l'OTP indagherebbe quindi sui presunti crimini di guerra e contro l’umanità commessi sul territorio Afghano dal 2003 (anno in cui l’Afghanistan ha aderito allo Statuto di Roma), così come sui crimini di guerra legati al conflitto in Afghanistan e commessi sul territorio di altri Stati parti allo Statuto di Roma a partire dal 2002. Se il Procuratore ottenesse il via libera, potrebbero finire sotto indagine, per la prima volta, militari statunitensi e di altri Stati, come il Regno Unito, che hanno preso parte al conflitto o che si sono occupati dei prigionieri di guerra al di fuori del territorio afgano.
Il 9 novembre 2017, inoltre, la Camera preliminare ha approvato l’apertura di un’inchiesta sui presunti crimini contro l’umanità, tra cui omicidi e tentati omicidi, detenzioni illecite, torture, stupri e sparizioni forzate commessi in Burundi fra l’aprile 2015 e l’ottobre 2017. Nonostante il recesso del Burundi dallo Statuto di Roma sia divenuto efficace lo scorso 27 ottobre, la decisione è lecita in quanto al momento dei fatti incriminati il Burundi era ancora membro dell’organismo.