CPI: aperta l'indagine sui crimini compiuti nel Darfur


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Il Procuratore generale della Corte penale internazionale Luis Moreno Ocampo ha reso pubblica il 6 giugno la decisione di aprire un’inchiesta sulla situazione nella regione sudanese del Darfur. Egli ha in particolare richiesto la collaborazione delle autorità nazionali e internazionali, in concerto con l’Unione Africana: “The investigation will require sustained cooperation from national and international authorities. It will form part of a collective effort, complementing African Union and other initiatives to end the violence in Darfur and to promote justice. Traditional African mechanisms can be an important tool to complement these efforts and achieve local reconciliation.”

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L’apertura di un’inchiesta è disciplinata dallo Statuto della Corte penale internazionale all’art.53, il quale stabilisce che il Procuratore dovrà esaminare “a) se le informazioni in suo possesso lasciano supporre che un reato di competenza della Corte è stato o sta per essere commesso;b) se il caso è o sarebbe procedibile secondo l’art. 17, c) se, in considerazione della gravità del reato e degli interessi delle vittime, vi sono motivi gravi di ritenere che un’inchiesta non favorirebbe gli interessi della giustizia. Se determina che non vi sono motivi gravi per un’azione giudiziaria e che la sua determinazione è unicamente fondata sul capoverso c), il Procuratore ne informa la Camera preliminare.”

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A seguito della segnalazione del Consiglio di sicurezza dell’ONU nella ris.1593 del 31 marzo scorso, il Procuratore, con il suo ufficio, ha preso in esame una serie di documenti, compreso il rapporto della Commissione di esperti guidata dal Prof. Cassese, e ha intervistato circa 50 esperti indipendenti.