CPI: la Lega degli Stati Arabi invita i paesi membri ad innovare i propri ordinamenti


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Quale seguito alla Dichiarazione di Sana’a del gennaio 2004, la Lega degli Stati Arabi ha recentemente organizzato un seminario sull’opportunità da parte dei Paesi Membri di accedere allo Statuto della Corte Penale Internazionale. Una delle raccomandazioni incluse nel documento finale di sintesi esprime il massimo sostegno degli Stati arabi alla Corte Penale Internazionale nonché la necessità di introdurre modifiche sostanziali nei propri ordinamenti affinché i sistemi legali nazionali siano pronti ad una eventuale futura accessione allo Statuto di Roma.

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L’iniziativa ha origine con la firma nel novembre 1999 di un protocollo d’intesa tra la Lega degli Stati Arabi ed il Comitato Internazionale della Croce Rossa, il quale prevedeva la convocazione di un comitato di esperti che valutasse le implicazioni di un’eventuale ratifica dello Statuto di Roma da parte di un Paese arabo, con riferimento a difficoltà di carattere costituzionale ma anche alle reticenze politiche in materia (legate sostanzialmente alla pressione esercitata dagli Stati Uniti per la conclusione di accordi bilaterali con i Paesi della regione che prevedessero l’immunità penale a tutti i cittadini statunitensi nell’area sottoposta alla giurisdizione penale della Corte).

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Al termine dell’incontro è stato anche adottato il testo di un modello di legge destinato ai Governi arabi contenente una serie di innovazioni normative che determinerebbero la compatibilità dei sistemi legali arabi con il sistema giurisdizionale della Corte Penale Internazionale. Il progetto di legge standard prevede un capitolo dedicato alla definizione di crimini internazionali, alle regole relative alla prescrizione, al concorso di colpa nonché alla competenza delle giurisdizioni internazionali. Una seconda sezione del testo fa riferimento invece al tema della cooperazione con la Corte Penale Internazionale ed in particolare sulle misure di assistenza giudiziaria.