pace

Dal Senato della Repubblica è partita la Campagna “Ministero della Pace, una scelta di governo”, Roma, 19 dicembre 2017

Campagna “Ministero della Pace, una scelta di governo”

«Chiediamo che il prossimo Governo istituisca un Ministero della Pace». Questa la proposta lanciata in conferenza stampa nella sala Nassirya al Senato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, cui hanno aderito Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” dell'Università di Padova, Azione Cattolica, Pax Christi, Focsiv, Movimento Nonviolento, CESC Project.

Testimone dell'iniziativa l'attore Giuseppe Fiorello: «Sono qui perché mi è piaciuta l'idea. Ho sempre amato gli utopisti, i visionari, quelli buoni, che costruiscono concretezza. Questo è stato don Oreste Benzi, uno che nella quotidianità dalle piccole cose ha costruito la storia».

«In un momento storico in cui si riaffaccia il pericolo nucleare è necessario fare una scelta politica coraggiosa», è il commento di Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità di don Benzi, che continua: «Ci appelliamo a tutte le forze politiche affinché inseriscano nei loro programmi elettorali la scelta di istituire un Ministero della Pace, in linea con l'art. 11 della nostra Costituzione».

Sono intervenuti la senatrice Francesca Puglisi, Giovanni Paolo Ramonda (Apg23), Gianfranco Cattai (Focsiv), don Renato Sacco (Pax Christi), Michele Tridente (Azione Cattolica), Marco Mascia (Università di Padova), Nicola Lapenta (Apg23).

Nel suo intervento, il prof. Marco Mascia, Direttore del Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” ha affermato che urge creare il Ministero della Pace:

- perché il Diritto alla Pace, in quanto Diritto fondamentale della persona e dei popoli, è stato riconosciuto dall’Assemblea Generale dell’ONU con la Dichiarazione del 19 dicembre 2016.

- perché il Diritto internazionale dei diritti umani, che ha le sue radici nella Carta delle Nazioni Unite e nella Dichiarazione universale dei diritti umani, proscrive la guerra e obbliga gli Stati a costruire un ordine sociale e internazionale nel quale tutti i diritti umani possono essere pienamente realizzati.

- perché l’art. 11 della nostra Costituzione sancisce il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

- perché lo chiedono nel nostro paese gli oltre 6 milioni di volontari che si impegnano per gli altri e per il bene comune, le oltre 44.000 associazioni di volontariato, gli oltre 380 mila giovani che dal 2001 hanno prestato Servizio Civile Nazionale, gli oltre 600 comuni che aderiscono al Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace e di diritti umani e che rappresentano oltre il 40% della popolazione italiana, le centinaia di scuole che aderiscono alla Rete nazionale delle scuole per la pace ...

- perché ce lo chiedono i milioni di “migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace” come ci ha ricordato Papa Francesco, nel suo messaggio per la Giornata mondiale della pace del 1° gennaio 2018.

Il prof. Mascia ha inoltre affermato che il Ministero della Pace, in applicazione dell’art. 11 della nostra Costituzione, dovrà promuovere una efficace politica di neutralità attiva dell’Italia in vista anche della riqualificazione dell’intera politica estera, tenuto conto di ciò che comporta il primato del nuovo diritto internazionale dei diritti umani.

In particolare, il Ministero della Pace dovrà promuovere la ratifica del trattato internazionale per la messa al bando delle armi nucleari, il controllo e la riduzione della produzione e del commercio di armi, l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, programmi di educazione e formazione alla pace e ai diritti umani, la istituzionalizzazione dei Corpi Civili di Pace quale strumento di trasformazione nonviolenta dei conflitti (oltre 100 i CCP attualmente dispiegati sul terreno in Bosnia e Erzegovina, Kosovo,  Libano, Giordania, Tanzania, Guinea Bissau, Colombia, Perù, Bolivia, Ecuador, Haiti, Filippine).

Il Ministero della Pace, ha concluso Mascia, avrà inoltre il compito di portare l’Italia a giocare un ruolo guida per la riforma e la democratizzazione dell’ONU, in particolare per la creazione del sistema di sicurezza collettiva previsto dalla Carta e dell’Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite.

La Campagna “Ministero della Pace, una scelta di governo” nasce dall’idea che le istituzioni debbano costruire la pace insieme alle forze della società civile che già da anni si spendono sul campo, in Italia e all’estero, con gli strumenti del dialogo e della nonviolenza. Queste forze hanno bisogno di un riferimento. In un mondo nuovo, globalizzato, interculturale, dove i confini sfumano, c’è bisogno di una nuova visione, di un modello di organizzazione istituzionale innovativo. La proposta ha l'obiettivo di far istituire dal prossimo Governo Italiano un Ministero che si occupi delle politiche di Pace, sia in Italia che all'estero. Tutte le informazioni e gli approfondimenti sul sito www.ministerodellapace.org.

Collegamenti

Parole chiave

guerra pace cultura di pace

Percorsi

Centro diritti umani Enti Locali Società civile